Relazione 2018 Autorità garante infanzia: “Meccanismi di vendita nei videogames non dovrebbero richiamare azzardo”

“L’Autorità garante è intervenuta sul tema dei videogiochi destinati ai minorenni in occasione di una consultazione pubblica, indetta dall’Autorità garante per le garanzie nelle comunicazioni, sullo schema di regolamento a tutela delle persone di minore età in materia di classificazione di videogame e opere audiovisive. L’Autorità garante ha espresso il proprio parere, in virtù della facoltà prevista nella propria legge istitutiva, nel quale ha evidenziato la necessità di tenere conto, nel valutare se i giochi siano adatti a una determinata fascia di età, della presenza o meno di moderazione nelle chat o nei videogame, altrimenti fuori controllo circa i contenuti che potrebbero esservi veicolati. L’Autorità garante ha richiamato l’attenzione sulla possibilità per il giocatore minorenne di compiere acquisti, a carattere oneroso, all’interno dei videogame (in-app), richiedendo che in questi casi sia necessario acquisire preventivamente il consenso del genitore e che comunque tali meccanismi di vendita non dovrebbero mai richiamare quelli propri dell’azzardo. Quanto alla classificazione per fasce di età, è stata sottolineata l’inadeguatezza di consentire un utilizzo dei videogiochi prima del compimento del terzo anno di vita, chiedendo di sostituire la dizione “Adatto a tutte le classi di età” con l’espressione “Adatto a partire dai tre anni”. L’Autorità garante si è espressa negativamente in merito all’opportunità di creare una lista di opere “raccomandate” per i minorenni, precisando che qualora venisse comunque istituita, essa prenda quali valori di riferimento quelli previsti dalla Convenzione di New York agli articoli 17 e 29. Lo schema di decreto ad oggi non ha concluso il proprio iter”. E’ quanto si legge nella Relazione 2018 dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza presentata alla Camera. cdn/AGIMEG