Poker online, 9 anni fa la prima partita “legale” in Italia. Una storia fatta di alti e bassi

Compie 9 anni il poker online in Italia. Il 2 settembre del 2008 venne infatti giocata la prima partita di texas hold’em, in modalità torneo, su internet attraverso il circuito di Aams. Prima di quella data il poker online era già una modalità di gioco molto diffusa in Italia, anche se non essendoci una normativa sul settore le partite avvenivano su siti di gioco senza licenza.
Fu Gioco Digitale il primo sito ad ospitare una partita, intuendo le potenzialità di un settore che nei primi anni ha viaggiato con numeri importanti. Dal 2 settembre 2008 la spesa (ovvero la raccolta complessiva meno le vincite) è stata per i tornei di 1,546 miliardi di euro. Di questi, una fetta importante è finita nelle casse dello stato (il prelievo era inizialmente al 3% della raccolta, per poi passare al 20% sul margine): il contributo del poker online all’Erario è stato di 380,9 milioni di euro. L’anno del boom è stato il 2010, con le giocate che hanno toccato i 3 miliardi e 145 milioni, ma il poker a torneo ha perso smalto con l’arrivo del cash, gioco più veloce e maggiormente remunerativo. Nel 2012 questa modalità di gioco ha così registrato un calo di oltre il 40% (1,3 miliardi giocati), mentre il 2013 la contrazione è stata del 38%. Nel primo semestre del 2014 la flessione è del 23,5% delle giocate. Poi la nuova inversione di tendenza. A settembre del 2015 infatti la spesa per il poker a torneo supera, per la prima volta nella storia e seppur di pochissimo, quella per il poker cash (8,4 milioni, contro gli 8,3 milioni del poker in modalità cash). Si tratta però di un dato sul quale ha influito in maniera determinante l’iniziativa del principale operatore del settore, vale a dire Pokerstars, che con la sua offerta di gioco “Spin & Go” ha catturato l’attenzione di molti appassionati. Nello stesso mese, la raccolta ha fatto segnare 72,5 milioni di euro, contro i 62,2 dell’anno precedente, per una crescita del 16,6%. Un boom che ha permesso al poker nella versione a torneo di ritrovare picchi interessanti (come i 74 milioni di gennaio 2015), anche se la flessione è tornata a farsi sentire in altri mesi. Tra febbraio e maggio, ad esempio, la raccolta è tornata sotto il valore dei 70 milioni, mentre nei mesi più caldi il mercato è arrivato al di sotto della soglia dei 55 milioni di euro.
Passando al 2016 la raccolta è stata di 754 milioni di euro e una spesa di 69 milioni. Il picco a dicembre, quando la la raccolta è arrivata addirittura a 81 milioni. Segno “+” nel 2017: nei primi 8 mesi la spesa è stata di 54,5 milioni di euro. Ora la grande sfida della liquidità internazionale. Italia, Francia, Spagna e Portogallo hanno firmato un accordo per permettere ai propri player di condividere le stesse piattaforme di gioco. Gli operatori valutano la novità con ottimismo anche se non è così scontata una nuova età dell’oro per il mercato. cz/AGIMEG