Maurizio Fiasco (Consulta Antiusura) “Sui giochi cambia la scelta degli italiani e per lo Stato calano gli incassi”

“I consumi reali delle famiglie sono diminuiti dell’8,4%”, sottolinea Maurizio Fiasco nella sua analisi sul mercato dei giochi nell’incontro di oggi al Senato. “Senza un drastico, progressivo e autorevolmente governato rientro dall’inflazione del gioco d’azzardo, diverrà attuale il rischio di una bolla finanziaria e resterà impedita ogni vera misura per trattare le sofferenze sociali e familiari provocate dalla crisi. Peserà sempre di più sul sistema bancario il fenomeno delle insolvenze, da quelle familiari a quelle delle imprese e si continuerà a generare dei moltiplicatori negativi invece di selezionare e governare un complesso di moltiplicatori positivi”. Ma come si è arrivati agli attuali volumi di gioco, considerando che in Italia tra il 2007 ed il 2012 c’è stato un aumento del 120%, mentre nello stesso periodo, in Francia, l’aumento è stato inferiore al 4%? “L’irrompere dei giochi online di massa – espone Fiasco – con i quali cambia la quotidianità di milioni di famiglie”. Fino al 31 agosto scorso, “si erano giocati online oltre 10 miliardi di euro (+48% sul 2011), con un payout dell’88% per i giochi d’abilità e del 97% per i giochi da casinò ed il poker. Per lo Stato sono rimasti 18 milioni di euro”. Praticamente mentre la raccolta cresce a dismisura, le entrate erariali calano ed i ricavi per la filiera rimangono stabili. Secondo Maurizio Fiasco, i giochi “in attivo per lo Stato”, vale a dire quelli che in termini assoluti di valori percentuale o di raccolta, sono solo le “Newslot, Lotterie e Gratta e Vinci, Lotto e SuperEnalotto/WinForLife, che restituiscono all’Erario, rispettivamente, il 12,6%, il 16,5%, il 27% ed il 44,7%”. In passivo per lo Stato invece, le “Vlt (che per lo Stato valgono il 2%), il Bingo (11% su una raccolta però di 1,9 miliardi), i giochi a base ippica (4,8%) e a base sportiva (4,6%), gli skill games (3%) e casinò games e poker online (0,60%)”. sb/AGIMEG