Manovra, nella bozza il Registro degli operatori del gioco pubblico: ecco quanto dovranno spendere gli operatori di giochi e scommesse

Nell’ultima bozza della Manovra finanziaria spazio al Registro unico degli operatori del gioco pubblico, che sarà istituito a decorrere dall’esercizio 2020 presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli al fine di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dei giochi e la diffusione del gioco illegale, nonché di perseguire un razionale assetto sul territorio dell’offerta di gioco pubblico. L’iscrizione al Registro costituisce titolo abilitativo per i soggetti che svolgono attività in materia di gioco pubblico ed è obbligatoria anche per i soggetti già titolari, alla data di entrata in vigore della presente norma, dei diritti e dei rapporti in esso previsti. L’iscrizione al Registro è disposta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli previa verifica del possesso, da parte dei richiedenti, delle licenze di Pubblica sicurezza di cui agli articoli 86 e 88 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, delle autorizzazioni e concessioni necessarie ai sensi delle specifiche normative di settore e della certificazione antimafia prevista dalla disciplina vigente, nonché dell’avvenuto versamento, da parte dei medesimi, di una somma annua pari a: euro 200,00 per i soggetti produttori, proprietari e possessori ovvero detentori a qualsiasi titolo degli apparecchi da intrattenimento comma 6a e 6b (slot e vlt), produttori e proprietari degli apparecchi comma 7 (giochi senza vincita in denaro), i titolari di punti vendita dove si accettano scommesse su eventi ippici, sportivi e non sportivi, su eventi simulati e concorsi pronostici sportivi, nonché i titolari dei punti per la raccolta scommesse che si sono regolarizzati ai sensi dell’articolo 1, comma 643, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e dell’articolo 1, comma 926 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e i titolari dei punti di raccolta ad essi collegati, i titolari dei punti di vendita delle lotterie istantanee e dei giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore, i concessionari del gioco a distanza; euro 500,00 per i soggetti di cui al comma proprietari degli apparecchi da intrattenimento Slot e Vlt, proprietari apparecchi comma 7 e allibratori; euro 2.500,00 per i soggetti produttori degli apparecchi da intrattenimento slot e vlt e i soggetti produttori degli apparecchi comma 7 e produttori delle piattaforme dei giochi a distanza e di piattaforme per eventi simulati; euro 3.000 per i concessionari di scommesse su eventi ippici, sportivi e non sportivi e su eventi simulati e per le società di corse che gestiscono gli ippodromi, e 10.000 euro per i concessionari per la gestione della rete telematica degli apparecchi e terminali da intrattenimento che siano altresì proprietari degli apparecchi e terminali di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, per i concessionari del gioco del Bingo, per i concessionari dei giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore e per i concessionari del gioco a distanza. lp/AGIMEG