Nel settore dei giochi, la raccolta in Italia è cresciuta durante il 2012, ma le entrate erariali derivanti sono risultate in calo. Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli durante il Legal Gaming Summit di Londra, il settore gioco ha in generale raccolto 84 miliardi a fronte degli 80 miliardi relativi al 2011, ma nelle casse statali sono finiti 8,1 miliardi – 7,9 dal gioco fisico e 200 milioni da quello online – contro gli 8,65 miliardi targati 2011, un calo del 6,3%. Questi dati controversi sono dovuti all’introduzione di nuovi giochi (casinò on-line e poker cash in primis) che prevedono un payout (la quota di vincite che torna agli giocatori) molto elevato. Il risultato finale è un calo della spesa effettiva, su cui poi attinge l’erario. Con questo sistema, lo scorso anno, la spesa netta in Italia nel settore dei giochi è calata del 7%, scendendo a 17,1 miliardi contro i 18,4 miliardi dell’anno precedente.
Il settore trainante è stato quello delle slot machines e VLT con una quota di mercato del 53,6%, i gratta e vinci seguono con il 34,7%, poi scommesse sportive 5,8%, poker on-line e casinò games 3%, bingo 2,9%. Secondo l’Agenzia nel 2013 arriveranno altre novità: l’atteso lotto on-line, le scommesse virtuali su eventi simulati e quelle su gossip e costume. Inoltre, potrebbe partire anche in Italia il betting exchange, il sistema di gioco on-line che invertendo i ruoli, vedrà gli utenti vestire i panni del bookmaker e accettare scommesse. gdc/AGIMEG