Giochi, a marzo aperte 131 nuove partite Iva nel settore giochi e scommesse

Sono 131 le nuove partite IVA aperte nel mese di marzo relative ad attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco. +0,77% rispetto allo stesso periodo del 2012 e il +6,50% in più rispetto a febbraio 2013. Lo rende noto il Dipartimento delle Finanze, Osservatorio sulle partite IVA sintetizzando i dati di marzo 2013.

La situazione relativa al settore giochi e scommesse riflette in parte la tendenza rilevata su tutte le attività. A marzo sono state aperte 51.745 nuove partite Iva; in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente si registra una sensibile flessione (-17,7%), mentre si nota un lieve aumento rispetto al mese di febbraio.

La distribuzione per natura giuridica evidenzia che la quota relativa alle persone fisiche nelle aperture di partita Iva è pari al 73,8%, mentre le società di capitali si attestano al 18%. Rispetto al marzo 2012 persone fisiche e società di persone accusano considerevoli cali di aperture (-21,9% e -16,4%), di converso le società di capitali mostrano un lieve aumento (+3,6%), verosimilmente legato alle recenti norme civilistiche che facilitano l’apertura di società a responsabilità limitata . Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il 42,9% di esse è avvenuto al Nord, il 23,3% al Centro ed il 33,7% al Sud ed Isole; il confronto col corrispondente mese dell’anno precedente mostra un calo di aperture in tutte le regioni: solo il Friuli-Venezia Giulia registra una flessione inferiore al 10%, mentre Campania e la Valle d’Aosta flettono rispettivamente del 26,8% e del 33,8%.

La classificazione per settore produttivo evidenzia, in linea con i mesi precedenti, che il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva: circa il 24% del totale, seguito dalle attività professionali con il 15%, agricoltura ed edilizia. Rispetto al marzo 2012, tra i principali settori le flessioni più forti appartengono, al trasporti/magazzinaggio ed all’edilizio, con cali che superano il 30%, in controtendenza invece il settore delle attività finanziarie (+26,5%).

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è stabile, con i maschi cui appartiene il 63,1% di aperture di partite Iva. La metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni ed un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al corrispondente mese del 2012, tutte le classi di età registrano cali intorno al 20%.

A marzo circa 14 mila soggetti hanno aderito al nuovo regime fiscale di vantaggio, pari al 27% del totale delle nuove aperture. Il nuovo regime prevede una tassazione sostitutiva con aliquota del 5% in luogo dell’Irpef e dell’Iva (oltre alla non assoggettabilità all’Irap). Tra i giovani fino a 35 anni l’adesione al nuovo regime ha interessato il 50% delle nuove aperture. rg/AGIMEG