“L’Italia non ha ancora messo a punto una strategia di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo che sia coordinata a livello nazionale e pienamente basata sui rischi individuati nell’Analisi dei Rischi Nazionali”. E’ quanto si legge nel nuovo report del Fondo Monetario internazionale, dove si sottolinea che il maggiore pericolo è “nella carenza di un coordinamento tra tutte le attività messe in atto. Il fenomeno viene stimato in un 1,7-12 percento del Pil. I crimini principali dai quali si ricavano questi fatturati sono l’evasione di tasse e accise (circa il 75 per cento dei ricavi totali); il traffico di droga e l’usura (circa il 15 per cento del totale); la corruzione, la frode, la contraffazione, la criminalità ambientale, rapine, estorsione contrabbando e il gioco d’azzardo illegale (circa il 10 per cento del totale). Le ultime due categorie di reato e sono più strettamente connesse con le attività di organizzate crimine, un problema storicamente diffuso in Italia”. dar/AGIMEG
