Aronica (vice dir. Adm): “Il gioco online fortemente regolato. Parlare di raccolta e non di spesa è un macroscopico errore economico”

“Analizzando il solo dato della raccolta del circuito legale del gioco non si valutano alcune variabili, come ad esempio la vincita”. E’ quanto ha dichiarato Danilo Bottone, funzionario di Adm, nel corso del convegno che si sta tenendo all’Università di Salerno. “Guardando solo la raccolta, il settore cresce ed è importante anche il contributo del gioco online, ma analizzando la spesa è evidente che il circuito legale cresce ma il contributo del settore online è marginale. Dal 2010 al 2016, la raccolta e la spesa nel gioco online danno valori molto diversi. Mentre infatti la spesa è rimasta stabile, la raccolta è cresciuta”. “Di fatto quindi la spesa si sposta all’interno del settore tra i diversi giochi, per questo rimane stabile. Così come mentre il numero dei giocatori cresce, il valore dei giocatori attivi rimane costante”. “Dall’analisi del gioco, rilevati dal dottor Bottone – ha sottolineato Alessandro Aronica – viene fuori che nel gioco online aumenta più il tempo impiegato che la spesa. In primo piano non viene l’aspetto del rischio della grave perdita, visti i payout elevatissimi, ma il tempo impiegato nel giocare. Spesso vediamo dati molto enfatizzati che parlano di raccolta, ma l’indicatore non è di quanto realmente si spende. In settore in cui le vincite sono altissime, la spesa è molto bassa. Quindi dobbiamo guardare la spesa e non la raccolta. Se pensiamo che gli italiani spendano ogni anno 100 miliardi nel gioco, facciamo un enorme sbaglio. Quello che si spende in un anno in Italia sfiora i 20 miliardi e nel settore dell’online è più o meno un miliardo l’anno. Effettivamente siamo al di sopra dei livelli di altri paesi, ma è giusto fare il confronto corretto con queste cifre e non enfatizzare dando un valore emozionale perché si parla di grandi cifre come quelle della raccolta. Altro fattore importante venuto fuori dalla relazione del dott. Bottone è che non c’è un’emigrazione massiccia dal gioco fisico all’online. L’online è un gioco fortemente regolamentato, completamente tracciato, un gioco in cui ci si può autosospendere. Ci si sente più liberi nel gioco fisico di quanto non ci si senta nel gioco online. Il circuito legale può essere concepito in modo tale da essere più attrattivo dell’illegale? Questa è una domanda interessante a cui si dovrebbe rispondere”. es/AGIMEG