Anche slot, vlt, scommesse, gioco online, virtuali e 10eLotto nella Relazione annuale di Bankitalia

“A decorrere dal 2021, la legge di bilancio 2019 ha aumentato dal 95 al cento per cento la quota dell’acconto sull’imposta di bollo assolta in modo virtuale. Il DL 87/2018 ha modificato la misura del prelievo erariale unico (Preu) sulla raccolta realizzata mediante videogiochi a premio (AWP) e videolotterie (VLT). Le aliquote, pari al 19 e al 6 per cento rispettivamente, passano al 19,25 e al 6,25 per cento a decorrere dal 1° settembre 2018, al 19,6 e al 6,65 per cento dal 1° maggio 2019, al 19,68 e al 6,68 per cento dal 1° gennaio 2020, al 19,75 e al 6,75 per cento a dal 1° gennaio 2021; diminuiscono al 19,6 e al 6,6 per cento dal 1° gennaio 2023. Un ulteriore aumento di 1,35 punti percentuali per le AWP e di 1,25 punti per le VLT è stato stabilito dal 1° gennaio 2019 dalla legge di bilancio per il 2019; l’aumento per le AWP è stato portato da 1,35 a 2 punti percentuali dal decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito dalla legge 28 marzo 2019, n. 26. La legge di bilancio ha altresì ridotto la percentuale minima destinata alle vincite dal 70 al 68 per cento per le AWP e dall’85 all’84 per cento le VLT. Il DL 4/2019 ha incrementato per il solo 2019 la percentuale dell’acconto sul Preu”. E’ quanto si legge nell’appendice della relazione annuale per il 2018 di Bankitalia, presentata oggi dal governatore Ignazio Visco e che si è occupato anche del tema dei giochi. “La legge di bilancio 2019 – aggiunge la relazione – è intervenuta anche in materia di imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse, incrementandone alcune aliquote a decorrere dal 1° gennaio 2019. In particolare: (a) per i giochi di abilità a distanza con vincita in denaro e per il bingo a distanza, l’aliquota passa dal 20 al 25 per cento delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore; (b) per le scommesse a quota fissa, escluse quelle ippiche, dal 18 al 20 per cento della differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte se la raccolta avviene su rete fisica, e dal 22 al 24 per cento se la raccolta avviene a distanza; (c) per le scommesse a quota fissa su eventi simulati, dal 20 al 22 per cento della raccolta al netto delle somme che, in base al regolamento di gioco, sono restituite in vincite al giocatore. A decorrere dal 1° luglio 2019 il DL 4/2019 ha innalzato dall’8 al 11 per cento la ritenuta sulle vincite al 10eLotto”, continua. “Gli indici Nic e Foi si differenziano dall’IPCA soprattutto per la definizione di prezzo che viene considerata: quando il prezzo di vendita di un prodotto è diverso da quello effettivamente pagato dal consumatore gli indici Nic e Foi considerano il prezzo pieno di vendita, mentre l’IPCA quello effettivamente pagato dal consumatore. Questa differenza incide anche sulla struttura di ponderazione dei tre indicatori: nel Nic e nel Foi ad esempio il peso della divisione “Servizi sanitari e spese per la salute” risulta significativamente più alto che nell’IPCA. Quest’ultimo inoltre tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo ed esclude, sulla base di regolamenti comunitari, alcuni prodotti come le lotterie, il lotto e i concorsi pronostici. Il Foi è ormai utilizzato quasi esclusivamente a fini legislativi, nella versione al lordo delle variazioni delle imposte indirette e al netto dei consumi di tabacchi”, conclude. cdn/AGIMEG