Scommesse: in Spagna il betting fa bene al calcio. Nel 2020 giro d’affari da 15 miliardi di euro, l’1,73% del PIL

Calcio e scommesse in Spagna al centro dell’analisi del Collegio degli Economisti (CEC), che ha sottolineato il sempre più crescente peso del settore sul PIL del Paese. I numeri dimostrano come l’impatto del calcio professionistico di 42 club, spesso sponsorizzati da aziende che operano nel settore di giochi e scommesse, nel 2015 ha generato un giro d’affari pari a 7,6 miliardi di euro e 140 mila posti di lavoro, pari allo 0,75% del PIL, ma secondo le stime della Comisión de Economía y Finanzas del Deporte nel 2020 questa percentuale di fatto raddoppierà, salendo all’1,73% del PIL e attestandosi a 15 miliardi di euro. Nello specifico, lo studio evidenza come la Liga spagnola sia un ‘attore attivo’ di sviluppo economico congiuntamente all’industria del gioco, con la quale ha interessi comuni: basti pensare che il 20% delle formazioni è sponsorizzata da un operatore di gioco. Il Collegio degli Economisti ha ribadito come “tanto l’industria del gioco online, tanto il calcio professionistico, hanno il dovere di puntare sull’integrità dello sport, in quanto i fenomeni del match fixing potrebbero avere conseguenze negative sul settore”. Dal canto suo, il presidente della Asociación del Juego Online en España, Sacha Michaud, ha detto che “il settore del gioco online in Spagna è molto regolato. Nel 2016 il GGR derivante dalle scommesse sportive ha superato i 238 milioni di euro, il 32% in più rispetto all’anno precedente, con le scommesse sportive che hanno rappresentato il 55% del totale delle puntate effettuate via internet, con 7 milioni di giocatori attivi, il 41% in più rispetto al 2015”. Sulla minaccia delle combine nello sport, Michaud ha detto che “le frodi sportive esistevano già prima del diffondersi del gioco online, ma il settore è molto motivato per contrastare il fenomeno e ha a disposizione appositi dipartimenti di rischio che analizzano i dati e valutano le possibili frodi”. lp/AGIMEG