Brasile: casinò negli hotel e sale bingo nelle regioni più remote del Paese, la liberalizzazione del gioco vale 3,7 miliardi di euro

Avanza in Brasile lo studio, iniziato nel terzo trimestre 2015, sui possibili effetti della liberalizzazione del mercato del gioco d’azzardo, fortemente voluto dal governo di Dilma Rousseff, i cui risultati saranno resi noti nei prossimi mesi. Nelle stime, a pieno regime il nuovo mercato potrebbe generare un giro d’affari di circa 15 miliardi di real brasiliani, al cambio circa 3,7 miliardi di euro. Di sicuro, secondo quanto sostenuto dall’esecutivo, i primi a partire saranno i casinò, che verranno localizzati in apposite aree all’interno di grandi hotel. L’analisi dei possibili effetti del gioco d’azzardo sul Paese passa, come affermato dal Ministro del Turismo, Henrique Alves, da un confronto con i rappresentanti di case da gioco di paesi in cui il gioco è già regolamentato e diffuso, anche in considerazione del fatto che “dei 194 Paesi facenti parte delle Nazioni Unite, 156 hanno legalizzato il gioco d’azzardo e tra quelli che non lo hanno fatto, il 70% è composto da Paesi islamici dove il gioco è vietato dalla religione”, ha ricordato recentemente il Ministro, e tenendo anche conto che dovrà essere scongiurato “il pericolo di riciclaggio di denaro sporco”. Nelle intenzioni del Governo, il gioco d’azzardo potrebbe rivitalizzare l’economia nazionale, che nel 2015 ha perso il 3% di PIL, motivo per il quale, secondo il Ministro del Turismo, si dovranno liberalizzare casinò e sale bingo nelle aree del Paese più povere o più remote, così da dare slancio all’economia di queste regioni grazie al turismo, che nel 2014 – anno dei Mondiali di calcio – ha visto giungere in Brasile la cifra record di 6,4 milioni di visitatori. cr/AGIMEG