Las Vegas, lo sciopero dei dipendenti potrebbe costare oltre 10 milioni al giorno ai casinò

Las Vegas, lo sciopero dei dipendenti dei casinò potrebbe costare fino a 10 milioni la giorno alle sole MGM e Ceasars, i due maggiori operatori di SinCity. E’ la stima che diffonde il sindacato Culinary Union: a mezzanotte scadrà il contratto di lavoro, e da settimane le parti sono impegnate in trattative febbrili per il rinnovo. Il sindacato – che riunisce circa 50mila lavoratori tra cuochi, camerieri, fattorini e barman – non chiede solo un trattamento economico migliore, ma anche procedure più snelle per denunciare le molestie sessuali. La settimana scorsa i lavoratori hanno votato in massa per attuare lo sciopero, questa categoria di lavoratori in realtà non incrocia le braccia dal 1984, ma allora l’astensione proseguì a oltranza per 67 giorni. Sempre secondo il Culinary Union, uno sciopero di un mese determinerebbe un crollo dell’Ebitda di 206 milioni per MGM, e di 113 per Caesars. Lo sciopero potrebbe paralizzare una trentina di casinò (la metà dei quali appartengono a MGM e Ceasars), alcune case da gioco, come il Venetian e il Palazzo, però non ne sarebbero intaccate. Fiduciosi comunque gli operatori, secondo i quali il nuovo contratto potrebbe essere firmato a breve. lp/AGIMEG