Decreto Dignità, presentati 3 emendamenti per salvare i casinò dal divieto di pubblicità

Esentare dallo stop alla pubblicità dei giochi – previsto dal decreto Dignità – non solo le lotterie tradizionali, ma anche anche i 4 casinò italiani. E’ quanto chiedono, con tre distinti emendamenti dal contenuto pressoché identico, gli onorevoli Silvia Fregolent e altri (PD); Andrea Mandelli e altri (FI); e Bruno Tabacci (Misto). Fregolent, nella relazione che accompagna la proposta di modifica, ricorda che le case da gioco sono controllate da Comuni , Regioni e Ministero degli Interni: ” in esse prevale, sulle questioni di carattere economico, la necessità di condurre il gioco con la massima sicurezza, trasparenza e responsabilità”. Tra dipendenti diretti e indiretti, “occupano oltre 2.500 lavoratori”. Tabacci sottolinea quindi che le case da gioco hanno subito la concorrenza dei giochi in concessione, circostanza che ha determinato la “perdita di una quota significativa delle entrate assicurate agli enti pubblici territoriali”. E quindi conclude sostenendo che è necessario salvaguardare “la continuità aziendale delle case da gioco, la loro capacità occupazionale e le loro funzioni cruciali per i contesti economici, sociali e culturali di riferimento” anche tramite l’esenzione dal divieto di pubblicità. lp/AGIMEG