Crisi Campione, le persone si rivolgono al banco di solidarietà aperto dagli ex-dipendenti del casinò. “Cosa stanno aspettando i nostri politici a Roma?”

“Cosa stanno aspettando i nostri politici a Roma? Che qui a Campione qualcuno compia un gesto disperato? In sette mesi sono arrivate solo promesse, ma nessuna soluzione concreta. Prima almeno i politici ci rispondevano al telefono, adesso neppure quello, evidentemente hanno finito le scuse, ma noi qui stiamo finendo la speranza e questo è molto pericoloso”. Sono le parole di Rosy Bianchi, impegnata da oltre duecento giorni nel presidio di fronte al casinò chiuso – come riporta il quotidiano Il Giorno. “Il governo si è mobilitato per la Pernigotti, ma qui ci sono 800 persone (su 1.958 residenti ndr.) che hanno perso il lavoro e non sanno più dove sbattere la testa”. Il Comune di Campione verte infatti in una crisi: da fine dicembre si attende la nomina di un commissario straordinario e nei giorni scorsi municipio, scuole e case comunali sono rimaste al freddo perché era finito il gasolio e nessuno aveva il denaro per pagarlo. Sono, inoltre, diverse le persone che si sono rivolte al banco di solidarietà aperto dagli ex-dipendenti del casinò. “Abbiamo 214 famiglie iscritte per il cibo e i generi di prima necessità dobbiamo dire grazie alle associazioni di volontariato svizzero come “Il Tavolino Magico” e i Lions di Lugano che ieri hanno organizzato una cena di beneficenza per raccogliere fondi. La gente si vergogna, ma ormai siamo alla fame e per tanti venire qui permette di mettere insieme il pranzo o la cena”, hanno spiegato Tiziana Bordon e Milena Vella. cdn/AGIMEG