Casinò, in Inghilterra ed in Spagna settore in crescita. Bilanci stabili o in perdita nel resto d’Europa

Mentre in Italia crescono le polemiche per il fallimento del casinò di Campione, e anche le altre tre sale da gioco non godono certo di buona salute, come se la passano gli altri esercizi nel resto d’Europa? L’unico Paese nel quale l’intero comparto (non solo i casinò) cresce costantemente è l’Inghilterra, vero e proprio regno, oltre che di Sua Maestà la Regina, anche delle scommesse; patria e culla dei bookmakers. I casinò nel Regno Unito – si legge in un articolo di Roberto Ravasi pubblicato sul blog MoncadaTalk.it – sono in tutto 148; e hanno generato entrate di poco inferiori a 1,4 miliardi di euro nel 2015, in aumento del 21% rispetto al 2013, sebbene questi guadagni siano stati generati dalle sale da gioco di Londra molto più di quelle nel resto del Paese. In ripresa anche la Spagna, dove il settore dei casinò, dopo una lunga crisi, ha iniziato a risalire nel 2013. Nel 2015 il mercato delle sale da gioco spagnole ha raggiunto i 368,43 milioni di euro, con un incremento di circa 41,52 milioni rispetto all’anno precedente (+12,7%), mentre nel 2016 i ricavi totali sono stati pari a 409,30 milioni di euro. In crescita anche il numero di visitatori e giocatori delle sale: 5,6 milioni nel 2016, in netta crescita rispetto ai 5 milioni del 2015. Il contrappasso lo fa segnare però l’andamento dei dipendenti dei casinò: erano 6000 nel 2013, calati progressivamente fino ai 5000 del 2016. Segno che qualcosa nei bilanci delle 53 sale da gioco non torna. Come detto, Inghilterra e Spagna sono gli unici due Paesi nei quali il mercato dei casinò segna risultati economici estremamente positivi. In tutto il resto d’Europa, invece, i bilanci sono perlopiù stagnanti, se non in passivo. E a farne le spese sono anche e soprattutto – come è successo a casa nostra per il fallimento di Campione – i dipendenti delle sale da gioco. La situazione maggiormente di stallo si rileva in Francia, dove si contano 201 casinò, nei quali lavorano circa 14.500 dipendenti. Il numero di sale è rimasto stabile per diversi anni, con sporadiche aperture che compensavano le chiusure. Al lieve aumento di giocatori e visitatori delle sale da gioco (oltre 32 milioni nel 2016, dato sostanzialmente invariato rispetto al 2015, ma in leggera crescita rispetto al 2013, quando il numero degli ingressi era di 31,9 milioni) sono sì corrisposte maggiori entrate, anche se lievi (il fatturato è stato di 2,26 miliardi di euro nel 2016; era pari a 2,20 milioni nel 2013 e nel 2015), ma sono stati oltre 500 i dipendenti licenziati in quattro anni, dal 2013 al 2017. Anche in Belgio la situazione è stagnante: fermo a nove, da anni, il numero dei casinò; 114 milioni il fatturato, anch’esso rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi quattro anni, e giocatori che oscillano intorno a 1,3 milioni (1,38 milioni nel 2013 contro 1,34 milioni nel 2016). I dipendenti, invece, sono calati da 968 del 2013 a poco più di 800 nel 2016. In Svizzera le sale da gioco sono 21, non si contano aperture o chiusure negli ultimi anni, mentre i dipendenti sono calati da 2300 del 2013 a 2024 nel 2016. Così come sono calati i giocatori (4,7 milioni nel 2016 contro gli oltre 5 milioni del 2013), ma è cresciuto il fatturato, attestatosi a 667 milioni di euro nel 2016 contro i 651 milioni del 2015. Crescono invece, anche se di poco, il fatturato dei 12 casinò austriaci (328 milioni di euro nel 2016 contro i 300 dei 12 mesi precedenti), il numero di giocatori (3 milioni nel 2016 contro i 2,7 milioni del 2015) e quello dei dipendenti: 1427 nel 2016 contro i 1388 di tre anni prima. In Germania, dove circa metà dei casinò è di proprietà statale, mentre l’altra metà è di proprietà di una combinazione di imprese pubbliche e private, i guadagni delle case da gioco hanno superato i 660 milioni di euro nel 2016, il 3% circa in più rispetto al 2013 nonostante la chiusura di sei esercizi (oggi sono 66 contro i 71 del 2013), ma in calo di quasi il 50% negli ultimi 10 anni. Anche il numero dei giocatori è calato del 2% (5,5 milioni nel 2016 contro i 5,7 del 2013), mentre il numero dei dipendenti è rimasto pressoché invariato a 5mila lavoratori (-85 dal 2013 al 2016). Com’è invece la situazione nel Principato di Monaco, dove il gioco d’azzardo è tradizione, e le prestigiose sale da gioco attirano ogni anno le celebrità e i ricchi provenienti da ogni parte del mondo? Monaco è sede di quattro casinò, fra i quali il più famoso è il “Casino de Monte Carlo”, tutti gestiti dalla stessa società, la Société des Bains de Mer (Sbm). Le entrate nei quattro esercizi sono diminuite del 6,2% su base annua nel 2016, a 207 milioni di euro (-13,7 milioni). I numeri dei visitatori sono aumentati costantemente negli ultimi tre anni, passando da 261.000 nel 2014 a 308.000 nel 2016, e sono cresciuti anche i lavoratori delle sale: da 1346 nel 2013 a 1392 nel 2016. es/AGIMEG