Casinò Campione d’Italia, lettera al Parlamento: “I lavoratori italiani abbandonati dalle istituzioni”

“Ebbene si, oggi 27 luglio 2019 é il primo anniversario della paradossale chiusura del Casinò di Campione d’Italia.  Nonostante le nostre proteste, manifestazioni e grida di aiuto, non abbiamo avuto alcun riscontro da parte della politica italiana. Si, perché noi siamo Italiani e ci aspettavamo, dai nostri rappresentati politici e dai nostri Ministri della Repubblica Italiana, un maggior senso di responsabilità verso un paese che si trova oltre i confini nazionali” – si legge in una nota di Ermanno Belfiore vice direttore giochi Casino di Campione d’Italia inviata al Parlamento – “Non é possibile che una parte di ex lavoratori venga aiutata e sostenuta da un paese straniero e che altri percepiscano la Naspi: un’indennità temporanea e che comunque non é sufficiente per vivere in un paese che ha un forte legame economico con la Svizzera. Tra sentenze , ricorsi e contro ricorsi noi siamo fermi al 27 luglio 2018 e non possiamo attendere e permetterci i tempi biblici della magistratura per sapere quando riaprire la nostra casa da gioco.  A distanza di un anno il casinò ha perso circa 80 milioni di incasso, con relative perdite di entrate per l’erario  italiano, denaro che sarebbe servito per cercare di salvare il paese dalla crisi che l’attanaglia, i lavoratori tutti si sono adoperati rinunciando per ben due volte ad una grande fetta del loro stipendio per permettere la sopravvivenza del paese, tutto ciò non serve a nulla se la politica non prende una decisione in merito e non si prende la responsabilità di risolvere una volta per tutte questo disastro.  Un’intera comunità ITALIANA – conclude la nota si aspetta delle risposte”. lp/AGIMEG