E’ partita nel migliore dei modi l’avventura della nazionale femminile di padel ai Mondiali in corso a Doha, in Qatar. Le azzurre hanno infatti inflitto un secco 3-0 alla Grecia. Grande protagonista Carolina Orsi che, in occasione della seconda edizione del Press Padel Tour, è stata l’ospite d’onore. Quando parla di padel non riesce a nascondere il suo entusiasmo. Ha la meravigliosa capacità di farti appassionare a questo sport solo raccontandolo. Il suo bel sorriso è autentico e contagioso.
Carolina cosa pensi del movimento del padel oggi in Italia?
“Penso che siamo migliorati molto e che continuiamo a crescere, ed anche nel movimento maschile ci sono ragazzi che stanno facendo molto bene. Ci sono tanti giovani promettenti, e mi aspetto sempre di più da loro. Credo sia solo una questione di tempo, ma secondo me siamo ad oggi una delle migliori nazioni dietro Spagna e Argentina, che restano ancora i due pilastri del padel mondiale. Sono molto fiduciosa e vedo il padel italiano in continua evoluzione ma, come ti dicevo, serve ancora un po’ di tempo. Se continuiamo con questo impegno i risultati arriveranno”.
A Lione con la tua compagna Nuria Rodriguez siete arrivate in semifinale, la coppia funziona sempre di più?
“Si assolutamente. Nuria è una compagna ottima per me sia a livello relazionale che in campo. In campo mi da sicurezza con il suo volume di gioco, bilanciando la mia indole di gioco più aggressiva. Ho bisogno di questo tipo di tranquillità e di maturità, inoltre comunichiamo molto bene in campo e come sai nel padel questo aspetto è fondamentale. Sono contentissima di Nuria e spero che la nostra formazione duri nel tempo, i risultati fino ad oggi ci hanno dato ragione”.
Come trovi la sintonia di gioco con una nuova compagna, solo allenandosi o serve altro?
L’allenamento è importante però è chiaro che serve conoscersi, non dico che bisogna andare a cena fuori ma è necessario instaurare una certa sintonia anche fuori dal campo. Questo poi aiuterà a comprendersi quando siamo in campo, dove parlare e comunicare velocemente è decisivo. Inoltre non bisogna dimenticare quanto il team è importante per la coppia: l’allenatore, lo psicologo, il fisioterapista, il mental coach.
Parliamo della Nazionale italiana e dei mondiali di padel a Doha
“Siamo tutte molto cariche. La squadra è la stessa degli europei e quindi credo che saremo all’altezza di questa importante sfida. Ci conosciamo tutte molto bene e anche con la nuova entrata, Lorena (Lorena Vano), sono sicura che sarà un un’esperienza molto positiva. Abbiamo grandissimo entusiasmo e speriamo di portare a casa il miglior risultato possibile, abbiamo tutte le qualità per farlo. Ovviamente bisognerà giocarcela in campo”.
Il padel piace sempre di più, il Major di Parigi ha quasi raddoppiato gli spettatori. Avverti questa attenzione da parte del pubblico?
“Sì assolutamente, ad oggi è raro che andiamo in un torneo e che non sia presente un grande pubblico. A Lione mi ha colpito il fatto che lo stadio fosse pieno di appassionati a tutte le sessioni di gioco, c’è tanta voglia di padel. Nelle nazioni dove già è molto sviluppato sembra scontato, ma questo succede anche nei paesi dove il padel è appena arrivato. Anche al mondiale ci saranno nuove bandiere e di conseguenza nuovi giocatori, quindi sì ti confermo che avverto questo coinvolgimento generale”.
Come vedi Carolina fra qualche anno, cosa ti riservi per il futuro?
“In futuro mi vedo sicuramente nel mondo del padel, questo sport oltre a piacermi immensamente mi ha dato tanto, però ancora non so dirti in quale veste. Il movimento italiano è ancora giovane rispetto a Spagna e Argentina ma cresce di anno in anno e ci sarà bisogno di tante figure professionali e l’esperienza servirà tanto. Oggi tra i tanti tornei in tutto il mondo ed eventi che ci coinvolgono restiamo concentrate sul presente”. js/AGIMEG