Caretta e Galantino (FdI): “Necessario differente modello di erogazione delle sovvenzioni agli ippodromi”

“Il Ministro interrogato è informato dei fatti di cui in premessa e intende adottare iniziative per individuare già per l’anno in corso un differente modello di erogazione delle sovvenzioni agli ippodromi mediante l’introduzione di specifici parametri che, partendo dalla distinzione tra le diverse specialità del settore (galoppo-trotto-ostacoli), possano provvedere a un maggior sostegno degli impianti di eccellenza dediti alle corse dei cavalli ad ostacoli, come l’ippodromo di Merano di cui in premessa?”. E’ quanto chiesto in un’interrogazione rivolta al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali dai deputati Caretta e Galantino (FdI). I deputati hanno sottolineato nelle premesse: “i parametri alla base delle convenzioni di natura economica che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali stabilisce con le società che gestiscono gli ippodromi risultano risalire al cosiddetto « modello Deloitte », che risulterebbe dal 2008 protratto in costante deroga, seppur parzialmente modificato negli ultimi anni; la proroga di tali criteri di identificazione dei corrispettivi economici a favore delle società di gestione non risulta tenere adeguatamente in considerazione il differente contributo che ogni singolo ippodromo può offrire per il rilancio del comparto ippico sia sotto il profilo dell’attività agonistica che in termini di sviluppo economico, occupazionale e di interazione con il territorio sul quale agisce; l’ippodromo di Merano costituisce, in tal senso, il principale impianto nazionale non solo per le gare ippiche ad ostacoli ma anche come centro di allenamento per la preparazione e l’addestramento dei cavalli purosangue di questo particolare settore che, solo grazie all’impulso positivo generato dal rilancio dell’impianto altoatesino, ha saputo uscire dal grave impasse in cui versava una decina di anni fa; gli oneri e le spese di gestione di un centro di allenamento e di un ippodromo la cui vocazione alle corse dei cavalli in ostacoli è tale sin dalla sua costruzione avvenuta negli anni ‘30 del secolo scorso sono di gran lunga più impegnativi di quelli di analoghe strutture dedite alle corse al trotto e al galoppo, in quanto necessitano di livelli di manutenzione più elevati sia per le piste da allenamento e da gare che per gli ostacoli costituiti quasi esclusivamente da siepi naturali; tale struttura d’eccellenza rischia seriamente di cessare definitivamente l’attività se anche quest’anno i parametri adottati per la quantificazione delle sovvenzioni ministeriali agli ippodromi non terranno conto delle peculiarità del settore attraverso la reale distinzione tra trotto, galoppo e ostacoli, continuando a remunerare gli ippodromi in cui si svolge tale disciplina con un ammontare pari alla metà di quello destinato agli ippodromi dove si svolgono le corse al galoppo in piano; la chiusura del centro di allenamento e dell’ippodromo di Merano significherà la scomparsa certa della disciplina delle corse ad ostacoli in Italia”, concludono. cdn/AGIMEG