Tar Emilia-Romagna blocca chiusura di una sala bingo: “Distanziometro del Comune di Reggio Emilia ha effetto espulsivo. Impossibile dislocare”

Il titolare di una sala bingo di Reggio Emilia si è rivolto al Tar dell’Emilia-Romagna per contestare l’ordinanza di cessazione dell’attività a causa della troppa vicinanza dai luoghi sensibili e non aver adempiuto alla richiesta di dislocazione dell’esercizio commericiale. Il Tribunale ha affermato che: “Ritenuta, ad una sommaria delibazione, propria della presente fase cautelare del giudizio, la sussistenza del fumus boni iuris del gravame, atteso che la domanda di delocalizzazione presentata in data 8 aprile 2021 da parte dell’odierna ricorrente è stata respinta dal Comune di Reggio Emilia sulla base del presupposto che nel predetto Comune non sia possibile attualmente svolgere l’attività di raccolta scommesse in quanto, in base agli strumenti pianificatori attualmente vigenti, l’istanza di delocalizzazione presentata (o, come ritenuto dal Comune di Reggio Emilia, di nuova apertura) “verrà valutata dall’amministrazione comunale a seguito dell’approvazione del PUG attualmente in corso di predisposizione, secondo quanto previsto dalla L.R. 24/2017” e, dunque, al momento nel Comune di Reggio Emilia si realizza, con l’ordinanza di cessazione impugnata, un effetto espulsivo dell’attività svolta dall’odierna ricorrente e non di mera delocalizzazione della stessa a debita distanza dai luoghi sensibili, come richiesto dalla Legge regionale; Ritenuto, inoltre, con riferimento al periculum in mora, che lo stesso sussista in relazione al fatto che il provvedimento di chiusura impugnato comporterebbe la cessazione dell’attività della ricorrente, in quanto alla stessa non è consentito svolgerla in alcun altro sito del Comune di Reggio Emilia per le vigenti disposizioni comunali dettate dagli strumenti di pianificazione territoriale”. Con queste motivazioni il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto il ricorso e provveduto a sospendere l’ordinanza di cessazione dell’attività impugnata dall’esercente. ac/AGIMEG