Deborah Cinque (Uniti per il Bingo) ad Agimeg: “Il nostro gruppo darà il massimo appoggio alla protesta di Antonella. Lo Stato non doveva farci arrivare a questo punto”

“Purtroppo siamo arrivati a questo gesto estremo che Antonella compirà con lo sciopero della fame. Ci siamo resi conto che le manifestazioni fatte finora sono servite ad alzare il velo sul nostro settore, ma non hanno ancora portato al risultato sperato di farci riaprire. C’è grande rabbia perché siamo impotenti”. Lo ha dichiarato Deborah Cinque, una degli amministratori del gruppo Facebook “Uniti per il Bingo”, nella diretta Facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, che ha dato spazio alla storia di Antonella Di Fiore, la lavoratrice della sala bingo di Milano che mercoledì 3 giugno inizierà lo sciopero della fame per protestare contro la prolungata chiusura del settore del gioco. “Siamo ormai in una fase di ripartenza, riaprono tutti e noi no, perché? Eppure abbiamo tutte le carte in regola, come le hanno bar, ristoranti, palestre, ma loro hanno riaperto e noi ancora no. Il fatto è che più si va avanti, più sarà difficile ripartire. Lo Stato ci sta facendo morire”, ha detto ancora Deborah, mentre Antonella mostrava un cartello che porterà con sé davanti alla Regione Lombardia con su scritto “Ci state condannando a morte. Guardate in faccia mentre moriamo”. “Viviamo nell’incertezza e se non riapriamo equivale a dire che si va ad appoggiare il gioco illegale, andrà a finire così. Faccio l’in bocca al lupo ad Antonella, lei sa che avrà il massimo appoggio e solidarietà di Uniti per il Bingo” conclude Deborah. cr/AGIMEG