Audizioni Commissione Bilancio Camera: richiesti proroga concessioni scommesse per impossibilità gara, diminuzione e rateizzazione Preu, proroga concessioni newslot e sospensione limiti orari. Il DETTAGLIO delle richieste

Quella che segue è la sintesi dell’audizione, davanti alla Commissione Bilancio della Camera, delle associazioni Sistema Gioco Italia e Sapar, audizione resa possibile grazie all’intervento dell’onorevole Mauro D’Attis ed altri parlamentari di Forza Italia. Per Sistema Gioco Italia è intervenuto Emilio Maggi che ha ricordato il numero delle aziende e dei lavoratori impegnati nel settore. Maggi ha anche chiesto attenzione da parte del Governo sulle aziende, tra quelle più penalizzate dagli interventi di chiusura, che sono alle prese con grandi problemi di liquidità di accesso al credito. Chiesto, per gli apparecchi da intrattenimento, un congelamento, un rinvio o un ritorno temporaneo alla fiscalità del 2019 visto i penalizzanti interventi sulla tassazione degli ultimi 5 anni. Sistema Gioco Italia ha anche chiesto la proroga delle concessioni delle scommesse, vista l’impossibilità dello svolgimento di una gara. Evidenziata anche la riduzione delle giocate sulle videolottery dovute all’introduzione della tessera sanitaria.

Per la Sapar è intervenuto il presidente Domenico Distante, che ha sottolineato come gli interventi dovuti all’emergenza sanitaria stiano portando il settore al collasso. Per questo Distante ha chiesto la rateizzazione del versamento del Preu e del canone di concessione per il quinto e sesto bimestre del 2020 per quanto riguarda il comparto degli apparecchi da intrattenimento. Sospensione anche per gli aumenti del Preu, previsti dal 1° gennaio 2021, ritorno all’imposizione del 2019. E’ stata sottolineata anche la necessità della proroga delle concessioni di almeno 36 mesi ed un concomitante riordino della normativa. Richiesta anche la sospensione, per tutta la durata dell’emergenza, delle disposizioni sugli orari di apertura stabilite dai comuni e rimodulazione dell’imposta sugli apparecchi di puro svago.

Ecco la sintesi degli interventi:

Il Dottor Maggi, per Sistema Gioco Italia, rammenta che il settore coinvolge circa 150mila persone, una rete 100mila pubblici esercizi e 300 concessionari e circa 40 ippodromi. Nel 2019 il comparto ha registrato una raccolta netta di circa 19 miliardi di euro e una resa per lo Stato di 11 miliardi di euro. Con lo scoppio della pandemia il settore è stato fra i primi chiusi e fra gli ultimi a ripartire nel mese di giugno. Con la seconda ondata dell’infezione virale e l’emanazione dei nuovi Dpcm, dalla metà di ottobre l’intera filiera del gioco è rimasta chiusa. Ciò sta causando grandi difficolta, anche alle aziende più strutturate, con problemi di liquidità e di accesso al credito. Per questo il settore chiedono attenzione da parte del governo, oltre all’intervento contenuto nel disegno di legge di bilancio a favore
del Bingo, che però valuta insufficiente.

Per il settore Bingo ritengono necessario sospendere i canoni, di prorogare le concessioni che scadono il 31 dicembre per un tempo congruo (24 mesi), prevedendo delle modalità economiche di proroga che tengano conto della situazione attuale del settore. Servono poi interventi di carattere amministrativo e, soprattutto, la possibilità di prevedere il trasferimento al di fuori dei comuni dove attualmente sono allocati i punti di vendita (anche in relazione a tutto ciò che hanno comportato le diverse regolamentazioni regionali). Un’ultima richiesta del settore Bingo è quella della libera circolazione delle concessioni, che sarebbe utile per consentire di dare ossigeno al settore.

Il rappresentante di Sistema Gioco Italia segnala poi ulteriori quattro punti per tutto il settore:
– Apparecchi da intrattenimento: dal 2016 al 2020 hanno visto quasi raddoppiare la tassazione, che ormai è la più alta in Europa. La Legge di bilancio 2020 aveva previsto degli automatismi di ulteriori piccoli aumenti della tassazione a partire dal 1° gennaio 2021.

Vista la situazione viene chiesto un congelamento, un rinvio o un ritorno temporaneo alla fiscalità del 2019;
– Proroga delle concessioni scommesse: scadute da tempo, la gara era prevista per il giugno 2021, ma non è plausibile che possa svolgersi, sia per la crisi cha ha messo in ginocchio il settore, sia perché non è stata fatta la riforma del settore e oggi, con una legislazione “a macchia di leopardo” a causa degli interventi delle regioni e dei comuni, questo scoraggia le imprese a partecipare alle gare. Per questo viene chiesta una proroga delle concessioni, ridefinendo anche le modalità economiche anche per le scommesse;
– Terzo punto riguarda gli apparecchi da intrattenimento e in particolare le videolottery: dal 1° gennaio di quest’anno è stata introdotta la tessera sanitaria per la verifica dell’età dell’utilizzatore. Segnala che nei primi mesi del 2020, quando ancora non vi era la pandemia, ciò ha portato ad una riduzione delle giocate del 30%. Alla ripresa di giugno tale perdita non è stata recuperata.

Il rappresentante di SAPAR, associazione che riunisce i rappresentanti delle imprese che gestiscono apparecchi da intrattenimento, nonché delle aziende di produzione operanti nel settore del gioco pubblico con e senza vincite in denaro. L’Associazione raduna circa 1500 fra gestori, produttori e rivenditori di apparecchi da intrattenimento. Come gioco pubblico garantiscono all’erario 5 miliardi di gettito annui. Già da anni le imprese del settore sono in crisi grazie anche ai continui aumenti del Preu e ai continui interventi normativi nazionali, regionali e alle disposizioni comunali. Il promesso riordino normativo del comparto non ha mai avuto seguito. Ora il Covid-19 sta portando il comparto al collasso. Vanno messi in campo interventi mirati ed urgenti per la salvaguardia delle PMI colpite dalla crisi.

Segnalano come interventi da porre in essere:
– sostegno alla liquidità delle imprese delle aziende del comparto attraverso la rateizzazione del versamento del Preu (come già avvenuto in marzo) e del canone di concessione del V e VI bimestre 2020;
– sospensione aumenti Preu previsti dal 1° gennaio 2021 e ritorno all’imposizione del 2019;
– proroga delle concessioni di almeno 36 mesi con concomitante riordino complessivo della
normativa;
– aumento della quota del contributo a fondo perduto al 200% (ora al 100%);
– sospensione per tutta la durata dell’emergenza delle disposizioni sugli orari di apertura stabilite dai comuni;
– rimodulazione dell’imposta sugli apparecchi di puro svago.

es/AGIMEG