Grisafi (vicepres. Konsumer Italia): “Il settore del gioco può diventare un hub di tecnologia e progresso”

“Gli aspetti della fiducia, squadra, protezione del cittadino e l’inclusione di genere derivano dalla sostenibilità che però nel nostro ambito si traduce anche nel tema della consapevolezza che è importante per la tutela del consumatore, soprattutto in quegli ambiti particolarmente vulnerabili in cui si affacciano tutta una serie di questioni che possono essere legate anche ad un’esperienza positiva come quella del gioco che però poi possa avere qualche implicazione di natura patologica. Da qui l’idea e l’opportunità di sviluppare il progetto ‘Non dipendo, scelgo’, che tenta di valorizzare l’inclusività e la sostenibilità. Questo progetto ci ha restituito un feedback interessante: è necessario presidiare il territorio, continuare a fare informazione e c’è bisogno di assistenza informativa e psicologica per quei soggetti che ne necessitano. Il nostro esperimento si è mosso sul fronte dell’informazione con uno sportello territoriale in cui è fornita assistenza psicologica”. E’ quanto ha affermato la vicepresidente di Konsumer Italia, Raffaella Grisafi, durante la presentazione del Report di Sostenibilità di HBG Gaming. “Konsumer ha sposato questa progettualità con HBG, ossia che ci si debba emancipare dall’automatica semantica negativa che spesso viene data di default a determinati settori della società, come accade per il gioco. Per questo comparto c’è la miope tendenza di voler eliminare ciò che preoccupa. La teoria che ha spinto Konsumer è quella di analizzare, ascoltare e comprendere i fenomeni andando a mitigare gli effetti collaterali. Il valore aggiunto del settore del gioco è la prossimità territoriale che rappresenta un valore aggiunto nell’ottica di tutela e assistenza al giocatore. Non rappresenta solo un’occasione di offerta, ma rappresenta un’importante occasione in termini di interlocuzione con il giocatore. Da esterna viene da richiedere upgrade della semantica di questo mondo. Innanzitutto bisogna pensare che questo possa diventare un hub di tecnologia e progresso, ma anche raccogliere la scommessa del futuro continuando con questa progettualità incentivando ipotesi di progetti che possano trasformare l’esperienza di gioco in una occasione di apprendimento per tutti quei temi legati all’educazione finanziaria, sovraindebitamento, all’utilizzo degli strumenti finanziari e alla prevenzione delle patologie da gioco patologico in modo tale da creare un habitat sano in cui si possono mitigare gli effetti postumi ma anche anticipare questioni che vadano poi a migliorare l’efficienza l’intero sistema. Qui sta la sostenibilità di un settore che andrebbe a calarsi maggiormente nella dimensione sociale del giocatore”. ac/AGIMEG