Dl Sostegni, Sistema Gioco Italia chiede di prorogare il Preu e tagliare i canoni di concessione. Il testo integrale della RELAZIONE

Intervenire sui termini versamenti del PREU e sui canoni di concessione, concedere il credito d’imposta per canoni di locazione ad uso non abitativo, creare un fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica. Sono le richieste che avanza Sistema Gioco Italia in una relazione inviata alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, impegnate nell’esame del decreto Sostegni. Di seguito il testo integrale:

Sistema Gioco Italia intende portare all’attenzione delle Commissioni riunite, V Bilancio e VI Finanze e Tesoro del Sentato, alcune considerazioni in merito al decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, in fase di conversione.
Sistema Gioco Italia è la Federazione di Confindustria che rappresenta, attraverso le Associazioni di categoria e i Concessionari di gioco, la filiera dell’industria del gioco e dell’intrattenimento ovvero i costruttori di apparecchi da intrattenimento, i concessionari del gioco legale – apparecchi, scommesse e bingo – gestori e l’ippica italiana.
1. IL SETTORE DEL GIOCO LEGALE IN ITALIA
Il settore del gioco legale in Italia è regolato da leggi dello Stato che accordano l’uso della riserva di legge a soggetti privati attraverso concessioni. I privati sottoscrivono con lo Stato convenzioni definite, dettagliate e pluriennali per ogni ambito dell’offerta relativa alla raccolta dei giochi.
Un settore costituito a partire dal 2002 con l’obiettivo di garantire e salvaguardare la pubblica sicurezza, contrastando il gioco illegale e clandestino, attraverso un’azione normativa volta a canalizzare la domanda di gioco su un percorso legale.
L’offerta di attività di gioco e intrattenimento legali, rigidamente regolamentate e controllate dallo Stato ha determinato uno spostamento della domanda gioco dall’illegale al legale, ha consentito e consente tutt’oggi di poter intervenire a garanzia del cittadino-giocatore, ha canalizzato risorse verso lo Stato ed ha fatto emergere un bacino occupazionale di oltre 150.000 addetti comprensivo di una rete di vendita di circa 100.000 pubblici esercizi.
Nel mercato italiano operano oggi oltre 300 concessionari dello Stato (11 per gli apparecchi da intrattenimento, 109 per i giochi on line, 223 per le scommesse, 198 per il bingo) e le principali società concessionarie hanno operato con grandi investimenti nel settore per l’aggiudicazione delle gare e per dotare il settore di tecnologie innovative ed efficienti, finalizzate ad assicurare controlli efficaci e garantire alti livelli di sicurezza ai cittadini.
2. EFFETTI DELL’EPIDEMIA SANITARIA
Il settore del Gioco Legale ha subito pesantemente gli effetti dell’emergenza sanitaria in misura superiore a molti altri settori economici, in quanto:
Il gioco legale è stato tra i primi settori ad essere sottoposto a chiusura delle attività pur avendo aderito alle linee guida per la riapertura delle attività di gioco varate dalla Conferenza Stato Regioni, avendo adottato specifici protocolli
verticali – preventivamente condivisi con le Organizzazioni Sindacali – ed avendo ora proposto di adottare ulteriori protocolli, ancor più restrittivi, a presidio e tutela della sicurezza e della salute di dipendenti, giocatori e fornitori.
L’interruzione dell’attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo ha ridotto drasticamente i flussi economici di comparto, prima dell’emergenza economico-sanitaria l’industria del gioco legale aveva un valore di spesa pari a 19,4 miliardi di euro (dati 2019) che nel 2020 si è ridotto di ben il 33%.
Secondo i dati del Conto Riassuntivo del Tesoro, pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli incassi per entrate del bilancio dello Stato da lotto, lotterie ed altre attività di gioco a gennaio e febbraio 2021 hanno subito un netto crollo, registrando un -71% rispetto ai primi mesi del 2020, con una perdita di entrate pari a 1,4 miliardi.
Praticamente azzerato il Prelievo Erariale Unico applicato su Slot e Vlt che ha segnato un – 91,2%, solo 93 milioni di euro, a fronte di oltre un miliardo del primo bimestre dello scorso anno.
Al pari dei dati economici sopra esposti preoccupa l’incremento del gioco illegale che, secondo le prime stime, potrebbe aver coinvolto fino a 4 milioni di giocatori. Il dato che rende bene l’idea di come aver chiuso il gioco legale abbia avvantaggiato le organizzazioni criminali arriva dalle persone coinvolte nel 2020 (+257%), in forte crescita (+158%) anche le denunce, come triplicati i sequestri di slot illegali e sale scommesse non autorizzate e fortissima crescita delle sanzioni amministrative.
A fine 2021 il mercato illegale potrebbe toccare i 22 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al 2019 quando il gioco legale non aveva subito sospensioni.
Per tali ragioni, riteniamo che sia indispensabile prevedere nell’attuale itinere pochi ma chiari interventi finalizzati a dare un supporto all’Industria del Gioco e alla filiera per tutelare l’indotto occupazionale e consentire il superamento di questo periodo in vista di un’auspicata e sollecita ripresa delle attività.
3. LE PROPOSTE AL DECRETO SOSTEGNI
La Federazione rappresenta alcune considerazioni più generali sul meccanismo di “sostegni” individuati nel Titolo I, “Sostegno alle Imprese e all’economia”, con particolare riferimento a quanto previsto all’art. 1 “Contributo a Fondo perduto in favore degli operatori economici”.
Tale misura di sostegno concentra gli interventi in funzione del parametro “fatturato medio mensile” degli operatori economici e non tiene conto dei costi fissi sopportati in assenza di ricavi, ovvero in assenza di attività così come accade per tutte quelle attività economiche obbligatoriamente sottoposte a lockdown. L’intervento, quindi, interviene a sostegno della “riduzione” delle attività, senza tener in debito conto le imprese maggiormente colpite dalla situazione di emergenza, ovvero quelle che in virtù dei DPCM intervenuti hanno dovuto necessariamente fermare la produzione e/o i servizi erogati.
In questo senso, la Federazione ritiene invece necessari interventi che siano direttamente proporzionali all’intensità del “danno” subito a causa dell’emergenza sanitaria, dando maggiori coperture e supporti agli operatori le cui attività sono sottoposte a lockdown e, in assenza di ulteriori fondi, alleggerendo gli interventi sulle altre attività vincolate ma non completamente chiuse.
Fermo restando le considerazioni generali di cui sopra, la Federazione intende portare all’attenzione delle Commissioni congiuntamente riunite un pacchetto di misure di assoluta rilevanza a sostegno della filiera del gioco legale.
Ricordiamo, infatti, che il peggioramento della curva di contagio ed il conseguente inasprimento delle misure preventive, hanno portato la chiusura su tutto il territorio nazionale dell’intera filiera del Gioco, ancor oggi, ferma e senza alcuna indicazione di possibili riaperture.
La Federazione pertanto chiede alle Commissioni che siano prese in considerazioni le seguenti proposte:
1. Termini versamenti Prelievo Erariale Unico (PREU) sugli apparecchi da intrattenimento
Tenuto conto dell’andamento della pandemia e degli effetti che la stessa sta avendo sul settore degli apparecchi da intrattenimento, al fine di garantire un sostegno alla tenuta del sistema ed un orizzonte temporale congruo, si rende necessario un intervento normativo di riprogrammazione temporale dei versamenti e delle scadenze attualmente previste del Prelievo Erariale Unico (PREU) entro il primo semestre 2021 posticipandole al successivo secondo semestre e, comunque, entro il 15 dicembre 2021.
Si tratta di un differimento temporale e di pura natura finanziaria che consentirebbe alle filiere distributive ed ai concessionari stessi di essere messi in condizione di adempiere alle proprie obbligazioni in materia, grazie alle auspicate riaperture, ed alla conseguente ripresa delle attività distributive e degli ordinari flussi finanziari.
La norma non comporta effetti finanziari per competenza, essendo i versamenti del prelievo afferenti al Bilancio dello Stato, anche nel caso dell’esercizio della facoltà di rateazione, ricompresi nei singoli esercizi contabili.
2. Credito d’imposta per canoni di locazione ad uso non abitativo
Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dall’emergenza epidemiologica e dalle relative chiusure, si propone di introdurre un beneficio a favore di quelle attività economiche che non hanno potuto esercitare del tutto l’attività nel 2021 come ad esempio quelle dedicate all’intrattenimento ed al tempo libero (cinema, teatri, sale da concerto, sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi o altri analoghi luoghi di aggregazione).
La riduzione dei ricavi a fronte della presenza di costi fissi come il canone locatizio, necessario a garantire la continuità dei rispettivi avviamenti, hanno provocato indubbie difficoltà e, proprio in ragione di ciò, è necessario prevedere una misura di sostegno della liquidità senza particolari vincoli.
3. Non debenza dei canoni concessori
A fronte della integrale sospensione delle attività di raccolta delle concessioni dovuta ai provvedimenti emergenziali, per garantire una maggiore liquidità alle reti distributive che operano per la raccolta delle scommesse e del gioco del bingo ed a titolo di ristoro per il periodo di sospensione delle attività, si propone di introdurre una norma che preveda la non debenza dei canoni concessori per la durata delle integrali sospensioni di attività previste a legislazione vigente.
4. Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica
L’articolo 26 del decreto in esame prevede l’istituzione di un fondo di 200 milioni di euro per l’anno 2021, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza da COVID-19.

lp/AGIMEG