Chiusura sale giochi, sale scommesse e sale bingo: tripla interrogazione a Camera e Senato di Italia Viva, Fratelli d’Italia e Forza Italia per far riaprire subito le sale

Camera e Senato accendono i riflettori sul settore dei giochi – fortemente penalizzato dalle chiusure disposte per arginare l’epidemia di Covid-19 delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo – con tre diverse interrogazioni al Ministro dell’Economia in cui si chiedono misure di sostegno adeguate e una celere riapertura delle sale. La prima è firmata da Massimo Ungaro di IV, che prima di tutto ricorda quanto detto da Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, nella trasmissione “Uno Mattina” a Rai Uno: “Il lockdown ha determinato una riduzione del 25/30% dalla chiusura del gioco legale, facendo riscontrare però un aumento del gioco illegale”. Quindi chiede al Ministro dell’Economia quali iniziative intenda adottare “per mettere al sicuro un settore già in precedenza vessato enormemente e soggetto ad una serrata che dura da 190 giorni, coinvolge 150 mila lavoratori e tremila aziende, specializzate, che contribuiscono in maniera determinante al bilancio dello Stato”. Inoltre Ungaro chiede “quali iniziative si intendano adottare, per quanto di competenza, per arginare il fenomeno del gioco illegale che danneggia ulteriormente gli operatori del gioco pubblico e minaccia la salute pubblica”.

Sempre alla Camera, l’on. Marco Osnato di FdI invece afferma che “il Governo non ha per nulla tutelato gli oltre 150 mila posti di lavoro, tra dipendenti dei concessionari e lavoratori dell’indotto, che gravitano attorno al settore del gioco pubblico. Il rischio di veder scomparire tutti questi posti di lavoro, dopo la fine del blocco dei licenziamenti e l’inizio delle chiusure di sale scommesse, sale giochi, bar e tabaccheria è enorme”. E sottolinea che anche il Fisco subirà pesanti ripercussioni: ” la stima dei ricavi fiscali per lo Stato (complessivo per i due canali fisico ed online) sarà inferiore a 7 miliardi di euro (circa 4,5 miliardi di euro in meno rispetto al 2019)”. Quindi chiede misure per “tutelare i lavoratori del settore del gioco pubblico e garantire, quanto prima, la riapertura dei luoghi adibiti al gioco legale, posto che è dimostrato che il virus non si diffonde in tali luoghi, assicurando tutte le misure necessarie di protezione per la salute”.

La terza interrogazione è stata invece presentata al senato da Marco Perosino (FI). Anche lui sottolinea che “il Governo ha fortemente penalizzato un settore fondamentale come quello del gioco pubblico, ma ha anche indirettamente rivitalizzato l’offerta di gioco illegale minacciando conseguentemente la stessa salute pubblica che mirava a tutelare attraverso le misure anti COVID”. E quindi chiede al Ministro dell’Economia quali iniziative intenda adottare “per garantire, quanto prima, la riapertura dei luoghi adibiti al gioco legale, posto che è dimostrato che il virus non si diffonde in tali luoghi”. lp/AGIMEG