Chiusura sale giochi, sale scommesse, sale bingo: pioggia di ricorsi al Tar contro il DPCM di gennaio. Confermata chiusura sale fino al 5 marzo ma abbreviati i termini per l’udienza

“Non sussistono le condizioni per l’accoglimento della richiesta” di sospendere con un decreto d’urgenza il Dpcm del 14 gennaio che proroga la chiusura delle sale da gioco, ma “ricorrono i motivi d’urgenza per disporre l’abbreviazione dei termini” per discutere nuovamente la questione in camera di consiglio, la nuova udienza si terrà il 10 febbraio. E’ in sostanza quanto ha disposto il Presidente della Prima Sezione del Tar Lazio con una quindicina di decreti monocratici. Nell’udienza del 10 febbraio, verrà nuovamente discussa la richiesta di sospendere il DPCM, questa volta di fronte all’intero Collegio della Prima Sezione e in pieno contraddittorio con l’Amministrazione.

Con una serie di ricorsi, sale slot, agenzie di scommesse e sale bingo sono infatti tornati a chiedere di sospendere i Dpcm che impongono la chiusura – tra gli altri – dei locali pubblici che offrono giochi, al fine di contenere la diffusione del Covid-19. Gli operatori inoltre chiedono anche il risarcimento dei danni subiti a causa dello stop. Già un ricorso analogo era stato intentato nei mesi scorsi, il Tar aveva inizialmente intimato al Consiglio dei Ministri di depositare i verbali delle riunioni in cui è stata disposta la chiusura, per accertare che vi fosse l’effettiva necessità di adottare la chiusura. Alla fine ha però negato la sospensiva, forse anche per il fatto che l’udienza in camera di consiglio si è tenuta a ridosso del nuovo DPCM – quello del 14 gennaio – che ha poi reiterato lo stop. rg/AGIMEG