Canoni proroga concessione sale bingo: la Corte Costituzionale fissa l’udienza a febbraio 2021

La Corte Costituzionale ha fissato al 23 febbraio 2021 la prossima udienza sui canoni chiesti alle sale bingo per le proroghe della concessione. A intentare il ricorso originario sono state alcune sale bingo e l’associazione Ascob, denunciando la situazione che si è creata per i continui rinvii della gara per il rinnovo delle concessioni. Nell’attesa son state prorogate le vecchie concessioni, e le sale hanno dovuto versare dei canoni mensili che all’inizio erano fissati a 2.800 euro mensili (che sostanzialmente era la base d’asta fissata nella gara, ripartita sui mesi di durata della concessione) ma poi sono stati portati a 5.000 euro, e infine a 7.500 euro. La gara poi continua a essere rinviata, il sottosegretario all’Economia con la delega ai giochi Pier Paolo Baretta ultimamente ha auspicato possa essere indetta nel 2022, considerando che il 2021 servirà a risolvere il braccio di ferro con le Regioni e gli Enti Locali che da anni cercano di limitare il settore del gioco. IN questo modo, comunque, il periodo di proroga ha finito con l’allungarsi a dismisura .

Già nel 2018, il Tar Lazio – quando ha rinviato la questione alla Corte Costituzionale, scrisse che l’aumento del costo del canone è stato disposto “in modo che appare arbitrario e irragionevole”. E che le sale non avevano “alcuna possibilità né di influire sulla durata del regime di proroga tecnica, né di avere alcuna certezza in ordine alla cessazione di tale regime”.

Nel corso del giudizio, la Corte Costituzionale ha chiesto al Mef, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e all’Ufficio Parlamentare di Bilancio di depositare delle relazioni sulla redditività delle sale Bingo, in modo da stabilire se il canone di proroga sia sostenibile rispetto ai dati di mercato. Le Amministrazioni e l’Ufficio Parlamentare avrebbero dovuto depositare i documenti entro luglio, ma la Consulta ha poi accordato una proroga di tre mesi, e il termine è scaduto alcuni giorni fa. Nell’udienza di febbraio si partirà quindi da questi documenti. gr/AGIMEG