Bingo, Corte Cassazione respinge ricorso contro sequestro preventivo: “Omessa presentazione dichiarazione dei redditi per milioni di euro”

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato contro il sequestro preventivo per equivalente dei “beni mobili, immobili, finanziari e delle quote societarie di proprietà e/o nella disponibilità degli indagati e delle società” ad essi riferibili “fino a concorrenza della somma di € 24.554.886,84″ nel quadro di un procedimento penale avviato in relazione ai reati di omessa dichiarazione dei redditi di una società operativa nel settore delle sale bingo. La società, a fronte di un volume di affari dichiarato di 1.864.265,00 euro per l’anno 2007 e nonostante l’incremento aziendale degli anni successivi, aveva omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi, con l’evasione di imposta come quantificata nell’avviso di accertamento. La società, infatti, aveva presentato, oltre i termini di scadenza, un modello unico relativo al periodo di imposta, dichiarando 5,00 Euro al solo fine di eludere i controlli automatizzati e di giovarsi dell’istituto del ravvedimento operoso. La Guardia di Finanza, tuttavia, era riuscita a determinare induttivamente la base imponibile sottratta al fisco (per l’anno 2008 i ricavi non dichiarati ammontavano a 53.000.000,00 Euro). Il Tribunale del riesame ha offerto una puntuale risposta al quesito posto dal giudice di legittimità, ponendo in luce come per il 2008/2009 la situazione debitoria della Società (pari a 36.296.579,00 euro) fosse stata superiore rispetto al patrimonio attivo (pari a 36.200.000,00 euro), sicché deve ritenersi che sia stato dato adeguatamente conto di come, per effetto degli atti dispositivi posti in essere dalla ricorrente e riportati nell’ordinanza impugnata, si sia determinato il necessario effetto depauperatorio”. lp/AGIMEG