Bingo, associazioni contro Legge Regionale Emilia Romagna: “Normativa non tutela investimenti e occupazione”

“Una convocazione urgente alle Commissioni Consiliari ed agli Assessori competenti della Regione Emilia-Romagna” al fine di invocare “una proroga dei termini attuativi della normativa finalizzata alla piena comprensione da parte delle amministrazioni delle problematiche occupazionali, giuridiche  e della ricaduta sociale dell’applicazione disomogenea che si sta concretizzando”. E’ quanto hanno chiesto As.co.b (Associazione Concessionari Bingo) e Federbingo-Confindustria sul tema Legge Regionale sul Gioco Emilia Romagna. In Emilia Romagna operano oggi 20 sale che impiegano oltre 1500 addetti tra diretti ed indiretti e generano entrate erariali sulla sola raccolta di gioco lecito (bingo e apparecchi da intrattenimento) pari a circa 60 milioni di euro. Buona parte di queste sale è destinata ad una repentina chiusura nel giro di pochi mesi in base all’applicazione demandata ai Comuni della normativa regionale. Barbieri di Ascob ha sottolineato “l’estrema rigidità della normativa regionale Emilia Romagna, la totale assenza sostanziale di tutela per decine di milioni di investimenti, migliaia di posti di lavoro ma anche l’incapacità della filiera Concessionaria di Stato per la raccolta del Gioco Lecito di far comprendere alla politica locale i propri valori imprenditoriali, morali e sociali non riuscendo ad intervenire su di una politica populista e demagogica che di fatto sta spianando la strada all’offerta illecita in mano alla criminalità organizzata ed a quella on- line priva di limiti fisici e dei conseguenti controlli”. Sono poi state illustrate le caratteristiche strutturali, organizzative delle sale bingo e le garanzie di capacità di controllo della clientela e di prevenzione di fenomeni patologici che tali organizzazioni possono garantire alla comunità locale in presenza di una domanda di intrattenimento attraverso il gioco lecito che non viene certo meno con pochi metri di distanza oltre il fatidico limite dei cinquecento metri o in determinati orari del giorno e della notte. Presenti alcuni amministratori regionali e comunali esponenti delle diverse forze di governo ed opposizione che hanno manifestato la consapevolezza degli effetti distorsivi di una normativa di per sé rigida e repentina nei passaggi statuiti e della conseguente disomogenea, farraginosa ed in taluni casi irregolare applicazione che le amministrazioni comunali stanno realizzando con la conseguente escalation del contenzioso amministrativo. lp/AGIMEG