Ippica, Giarrusso (M5S), “Viminale intensifichi i controlli sulle corse clandestine a Catania”

Il Ministro dell’interno intervenga “con urgenza presso la Prefettura di Catania, affinché siano aumentanti immediatamente i controlli” per contrastare il fenomeno delle corse illegali di cavalli. E’ quanto chiede in un’interrogazione a risposta scritta ai Ministri dell’Intero e dell’Agricoltura i senatori Mario Michele Giarrusso (M5S) e altri. I senatori chiedono inoltre “quali opportune iniziative, nei limiti delle proprie attribuzioni, i Ministri in indirizzo intendano adottare per accertare la provenienza della carne equina commercializzata nella città etnea anche al fine di arginare il fenomeno della macellazione abusiva e controllare i requisiti minimi per l’applicazione della rintracciabilità da parte degli operatori del settore alimentare come specificati nell’accordo del 28 luglio 2005 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome concernente «Linee guida ai fini della rintracciabilita` degli alimenti e dei mangimi per fini di sanità pubblica»”; e “quali iniziative di competenza intendano assumere affinché venga predisposto un piano di controlli sull’intera regione al fine di valutare tutte le eventuali violazioni alle linee guida del codice per la tutela e la gestione degli equidi, e valutare tutte le opportune misure da adottare per tutelare la salute ed il benessere degli animali”.

I senatori nel testo evidenziano che “secondo quanto riportato dal giornale «la Spia» del 7 agosto 2014 in un articolo dal titolo «Catania, i fantini della mafia: lo scandalo delle corse clandestine», sono sempre piu` numerosi i video di corse clandestine pubblicate sui social media che riprendono immagini di evidenti e crudeli maltrattamenti ai danni dei cavalli utilizzati in pratiche sportive illegali; stando ai procedimenti della Procura della Repubblica, la città siciliana ricopre un triste primato per reati di maltrattamento di animali e per essere tra le città in cui si svolgono più corse clandestine di cavalli e dove, conseguentemente, maggiore è il fenomeno di scommesse illegali; quelli delle scommesse sulle corse clandestine, ma anche quelli della vendita della carne da macellazione abusiva sono gli elementi che caratterizzano il «business del cavallo», uno tra i piu` redditizi e tradizionali della zoomafia; fenomeno per lo più sommerso e in continua evoluzione; sempre da quanto riportato dalla stampa, numerose sarebbero le stalle ricavate nei garage delle abitazioni private, anche nel pieno centro della città, dove i cavalli vengono costretti a vivere in violazione di ogni norma prevista a tutela degli animali nonché della stessa popolazione, e proprio da tale situazione sembrerebbe avere inizio tutta la filiera criminale”. Inoltre, “nel 2011 in Italia, secondo i dati diffusi dalla Lega antivivisezione (Lav), sono state bloccate solo 7 corse clandestine; stando ai rapporti dell’Osservatorio zoomafia della Lav le corse clandestine dei cavalli, purtroppo punite in maniera troppo blanda, sono oramai gestite dai «fantini della mafia», su strade, piu` o meno centrali, spesso affollatissime, che vengono usate come se fossero piste di ippodromi; proprio secondo il rapporto di zoomafia per il 2014, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia, le corse clandestine di cavalli «finiscono spesso con la loro morte, l’abbandono o la macellazione abusiva. Attorno a questa malsana pratica ruotano doping scommesse illegali e furti. Ma lo scorso anno, vi e` stata una pericolosa diminuzione delle attivita` di polizia giudiziaria volte alla repressione delle corse clandestine di cavalli»; secondo un rapporto di Legambiente dietro le corse clandestine si nasconde il terzo anello dell’ecomafia, che inizia con il furto dell’animale, il quale viene utilizzato nelle corse clandestine gestite dalla mafia per essere poi macellato in impianti abusivi. I guadagni per le organizzazioni mafiose sono doppi: prima con le scommesse, poi con il commercio della carne, con un giro d’affari di alcuni miliardi di euro”. lp/AGIMEG