Umbria, Ncd e FdI presentato disegno di legge contro le ludopatie: distanze di 500mt da luoghi sensibili, e Irap più alta per i locali con slot

Regione Umbria, Nuovo Centro Destra e Fratelli d’Italia hanno presentato una proposta di legge per contrastare il fenomeno delle ludopatie con l’obiettivo di promuovere l’accesso consapevole, responsabile e misurato al gioco lecito e garantire che sale e locali che offrono giochi condividano i costi sociali delle dipendenze. Il testo è stato presentato da Franco Zaffini (primo firmatario), e da Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia), Massimo Mantovani, Massimo Monni, Maria Rosi (Nuovo Centrodestra). IL testo prevede che l’Esecutivo regionale elabori un “piano d’azione per il contrasto alle dipendenze”; che i comuni rilascino creato un marchio regionale “No Slot”, ai locali che non installano apparecchi; che le slot non possano essere istallate a meno di 500 metri da luoghi sensibili; il divieto di pubblicità e promozione dei giochi con vincite in denaro; l’attivazione di misure per bloccare l’accesso dei minori ai giochi; la presa in carico, la cura e il reinserimento sociale della persona affetta da gioco d’azzardo patologico da parte dei dipartimenti dipendenze e i servizi multidisciplinari integrati in raccordo con i consultori familiari. I locali che istallano apparecchi inoltre dovranno versare un’aliquota Irap maggiorata dello 0,92%; gli esercenti che invece decidono di disinstallare gli apparecchi otterranno un titolo preferenziale  nell’ottenimento di finanziamenti, benefici e vantaggi economici. “Secondo un’indagine condotta dal Gruppo Abele Auser nazionale” spiega la Regione in una nota, “la regione presenta una spesa media pro-capite per le puntate ai giochi popolari (1300 euro nel 2013) superiore alla media nazionale. Inoltre più del 50 per cento della popolazione anziana gioca quasi regolarmente, mentre il 16 per cento viene ricompreso nell’area a rischio patologico, ovvero oltre 30 mila over 65 giocano in maniera preoccupante”. I consiglieri chiedono quindi “una serie di interventi finalizzati a promuovere l’accesso consapevole, responsabile e misurato al gioco lecito, a prevenire e contrastare le dipendenze patologiche da gioco, nonché ad assicurare la condivisione dei relativi costi sociali con gli esercenti di sale gioco e di locali in cui sono istallati apparecchi da gioco”. lp/AGIMEG