Uk, Remote Gambling Association: Insostenibile il regime fiscale del Gambling Bill

Remote Gambling Association giudica negativamente il via libera arrivato oggi al Gambling Bill, la nuova legge britannica sul gioco online. A detta dell’associazione la pressione fiscale troppo elevata, fissata al 15% sui profitti, potrebbe favorire un ritorno mercato illegale e ridurre le possibilità di scelta dei giocatori.

La Gran Bretagna, dunque, adesso considera tassabili le giocate partendo dal “point of consumption”, tenendo conto non più della sede fisica in cui opera il bookmaker ma del punto fisico da cui provengono le giocate con una tassa del 15% sui profitti.

Una tassazione, secondo la la Remote Gambling Association “troppo elevata”, potrebbe spingere i giocatori “a puntare su siti non autorizzati che scelgono di operare al di fuori del regime normativo e fiscale britannico. Una grave minaccia per il sistema”. “Abbiamo più volte ribadito che si tratta di un regime fiscale troppo pesante e che in questo modo diventa difficile competere nel mercato internazionale – ha spiegato Clive Hawkswood, amministratore delegato della Remote Gambling Association – Il Governo aveva la possibilità di correggere gli errori del passato e non lo ha fatto. Questo aspetto è molto preoccupante. Noi continueremo ad impegnarci per mantenere vivo il mercato nel Regno Unito, dove le aziende con licenza e che pagano le tasse non possono solo sopravvivere”.

Già nel settembre scorso l’RGA, dopo aver commissionato un lavoro ad un pool di consulenti specialisti, aveva messo in evidenza che l’applicazione del nuovo regime fiscale sul gioco online potrebbe fallire i propri obiettivi perché la maggior parte degli operatori di gioco online potrebbe essere costretti ad abbandonare il mercato. Non solo la KPMG , ma altri esperti quali ad esempio PwC e Deloitte, erano giunti alla stessa conclusione che comunque una tassazione superiore al 10% GPT non è sostenibile nel lungo termine. cz/AGIMEG