UE. Muscardini (ECR): ‘Proibire il gioco ai minori come per il tabacco’

“Da una ricerca sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza 2012 svolta da Eurispes e Telefono Azzurro…emerge che è sempre presente il rischio ludopatico tra i minori. Questa patologia è in aumento in diversi Stati membri dell’Unione, alcuni dei quali l’hanno inclusa come malattia riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale.

Sono queste le parole di apertura dell’interrogazione a risposta scritta presentata alla Commissione Europea dall’europarlamentare Cristiana Muscardini, vicepresidente della commissione Commercio Internazionale al Parlamento europeo e portavoce del Movimento Conservatori Social Riformatori che chiede: “Può la Commissione far sapere:

1. se ritiene che il fenomeno possa rappresentare un handicap per una corretta formazione dei giovani verso la maturità;

2. se, in analogia alla normativa in vigore per la protezione dei minori da Internet, reputa conveniente proibire ai minori il gioco d’azzardo – compreso l’acquisto di “Gratta e vinci” e simili – nelle sale pubbliche e in tutti i luoghi in cui si pratica, come si è fatto con le bevande alcooliche e con il tabacco;

  1. per qual motivo non valuta l’opportunità di una raccomandazione agli Stati membri in questa materia?”

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.

“Da una ricerca sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza 2012 svolta da Eurispes e Telefono Azzurro emergono alcuni dati sul fenomeno del gioco d’azzardo: l’8 per cento dei bambini tra i 7 e gli 11 anni gioca con i soldi online; il 15,3 per cento scommette in quelli offline. E ancora: gioca online il 12 per cento dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Il 27 per cento punta soldi su giocate tradizionali. A un adolescente su quattro capita a volte di perdere tutti i soldi a disposizione. Il 33,7 % dei più piccoli sceglie il “gratta e vinci”, mentre l’11,4% e l’11,1 % giocano rispettivamente alle Lotterie e a Bingo. Gli adolescenti invece preferiscono Internet (39,9 per cento) o in sala giochi (17,8 per cento) o nelle tabaccherie (14,4 per cento). A parte gli aspetti educativi che con l’azzardo non sono certamente da consigliare, è sempre presente il rischio ludopatico. Questa patologia è in aumento in diversi Stati membri dell’Unione, alcuni dei quali l’hanno inclusa come malattia riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale.

Può la Commissione far sapere:

1. se ritiene che il fenomeno possa rappresentare un handicap per una corretta formazione dei giovani verso la maturità;

2. se, in analogia alla normativa in vigore per la protezione dei minori da Internet, reputa conveniente proibire ai minori il gioco d’azzardo – compreso l’acquisto di “Gratta e vinci” e simili – nelle sale pubbliche e in tutti i luoghi in cui si pratica, come si è fatto con le bevande alcooliche e con il tabacco;

3. per qual motivo non valuta l’opportunità di una raccomandazione agli Stati membri in questa materia?”

lb/AGIMEG