Trucco (PokerStars.it): “Stiamo lavorando per portare giochi da casinò, slot e scommesse su PokerStars.it. Il texas hold’em verso una nuova evoluzione”

Prosegue l’evoluzione del poker: fino al 2004 il texas hold’em è stato un gioco di nicchia che era limitato alle card room californiane e negli angoli meno nobili dei casinò di Las Vegas, poi il boom online e la diffusione capillare di un gioco che ha fatto leva sulla sua identità di skill game per diventare un fenomeno di massa, fino alle nuove strade che il poker cerca per non tornare ad essere materia per una ristretta nicchia di appassionati. Il futuro del texas hold’em in Italia lo analizza Marco Trucco, nuovo Country Manager di PokerStars.it.

Cosa si può portare di nuovo nel mondo del poker?
“Nel mondo del poker si deve portare ogni innovazione che possa abbattere le barriere di accesso al gioco. Noi vogliamo fare del poker online il più grande gioco di massa del 21esimo secolo e dobbiamo costruire l’esperienza che desidera trovare chi non ha mai giocato a poker finora. Ricordiamoci che fino al 2004 il texas hold’em è stato un gioco di nicchia che era limitato alle card room californiane e negli angoli meno nobili dei casinò di Las Vegas. Era una comunità abbastanza chiusa. Internet e PokerStars lo hanno trasformato in un fenomeno globale, ma questa prima fase di espansione – per molti motivi- almeno in Italia è finita. Nel 2006, in un articolo proprio su Repubblica, Alessandro Baricco parlava dei “barbari”, ossia quei fenomeni che travolgono gli steccati in cui erano confinati grazie a delle mutazioni. Prendeva come esempi il vino californiano, Beethoven e il calcio su Sky, ma avrebbe potuto perfettamente parlare di poker. Dice:“Complice una precisa innovazione tecnologica, un gruppo umano sostanzialmente allineato al modello culturale imperiale, accede a un gesto che gli era precluso, lo riporta istintivamente a una spettacolarità più immediata e a un universo linguistico moderno, e ottiene così di dargli un successo commerciale stupefacente”. Ecco, noi dobbiamo fare questo: individuare nuove innovazioni tecnologiche, identificare i gesti che il poker fa esprimere, renderli più spettacolari, immediati, e raccontarli con una lingua e tramite i canali naturali della modernità. Altrimenti il rischio è che il poker torni ad essere un gioco per soli appassionati”.

Vista la sua esperienza nei casinò viene spontaneo chiedere se Amaya punterà sugli altri settori del gaming, oltre al poker?
“Stars è ora una società quotata ed ha già comunicato ufficialmente che offrirà anche altri giochi oltre al poker nei paesi in cui è possibile farlo. L’Italia è certamente uno di questi. Stiamo lavorando per portare giochi da casinò e slot su PokerStars.it, dando la possibilità a tutti i giocatori italiani che amano il casinò di entrare nel mondo di Stars, che è riconosciuto da anni ai vertici mondiali per livello di attenzione al giocatore, eccezionale software di gioco e sicurezza. Dobbiamo aprire la casa di Stars anche a chi non è ancora un appassionato di poker, e anche il poker ne beneficierà. Aggiungeremo poi anche le scommesse sportive appena sarà pronto il prodotto,che non avrà nulla da invidiare agli specialisti del settore. Tutto questo senza rallentare un secondo sull’innovazione nel poker, che è stata, è, e sarà sempre il cuore di Stars”.

I top player hanno spesso chiesto un confronto con i manager delle grandi room italiane per dire la loro sui palinsesti .it. Ne potrebbe uscire qualcosa di costruttivo?
“Certamente. Già in passato sono state fatte riunioni e “focus group” regolari con i giocatori e i portavoce dei vari forum di settore. Inoltre confermo che i nostri Poker Room Manager parteciperanno ai confronti che si stanno organizzando recentemente. Ogni consiglio è benvenuto”.

Un tema che sta a cuore ai giocatori è quello delle sponsorizzazioni. PokerStars ha già un team pro completo, ci saranno novità in merito?
“La novità più importante è che PokerStars ha rinnovato la sponsorizzazione con il suo portabandiera, cioè Luca Pagano. Al di là dei suoi record nei tornei e la capacità di comunicare, Luca è in grado di proporre a Stars idee e progetti importanti. Nuovi ingressi nel team Pro o nel team online non mi sento né di confermarli né di escluderli”.

Un parere su poker live e liquidità internazionale: due temi sui quali ci sarebbe molto da dire…
“Ma sui quali, per amor di patria, si può anche tacere. Dico solo che sul live la situazione reale è la peggiore possibile per uno stato di diritto: rigidità formale e impunità sostanziale. Vorrei che qualcuno si prendesse la responsabilità di decidere con chiarezza e agire di conseguenza. Naturalmente sarebbe auspicabile che anche il live venisse regolamentato come già previsto, perché per Stars e il poker si aprirebbero nuove opportunità, ma piuttosto è meglio un netto passo indietro che questa situazione all’italiana in cui chi rischia davvero sono i giocatori”.

Come spiega il successo degli spin and go?
“Con il fatto che offrono in cinque minuti le gioie e i dolori più immediati del poker. E’come vedere un bel video su Youtube invece che andare al cinema, ascoltare una canzone random su Spotify invece che andare ad un concerto. Sono pillole di gioco per quando si ha voglia di poker ma non si ha il tempo di impegnarsi. E’l’esempio migliore di un’innovazione che aiuta il gioco ad essere più accessibile e divertente per chi non l’ha mai provato”. cz/AGIMEG