Tassa 500 milioni, in decisione la richiesta di sospendere la seconda rata. Ma i concessionari chiedono un “segnale” anche per il 2016

Si è da poco conclusa l’udienza di fronte al Consiglio di Stato in cui le concessionarie delle slot hanno chiesto di sospendere la seconda rata della tassa da 500 milioni – scaduta a fine ottobre, ma versata solo in parte. Sulla tassa – introdotta con la scorsa legge di Stabilità – il Tar Lazio ha sollevato a metà novembre una serie di dubbi di costituzionalità. In particolare ha sottolineato che se gli altri soggetti della filiera non adempiono spontaneamente – la maggior parte si è finora rifiutata di versare la propria quota – il peso del prelievo ricade interamente sui concessionari. Le concessionarie hanno fatto leva proprio su questo passaggio per mettere in evidenza il periculum in mora, il danno che subirebbero se qualora la tassa non venisse sospesa. Fino a oggi i giudici di primo e secondo grado che hanno respinto le sospensive avevano affermato che se la tassa fosse stata ripartita su tutta la filiera, il peso – l’11% circa dei ricavi complessivi – sarebbe stato sostenibile. Ma le concessionarie hanno anche chiesto un provvedimento propulsivo, che dia indicazioni insomma anche per le annualità future. Se la tassa non viene sospesa o abrogata, infatti, i Monopoli già a inizio 2016 emetteranno un nuovo decreto per fissare i criteri di ripartizione della nuova annualità. Tra le possibilità c’è anche quella che il fisco possa aggredire lo 0,5% del Preu – una quota di prelievo che ogni anno viene restituita ai concessionari che hanno raggiunto determinati livelli di servizio – il tesoretto da circa 200 milioni del resto quest’anno è stato già utilizzato per compensare la prima rata. L’ordinanza è attesa nel giro di 24 48 ore. gr/AGIMEG