STS. Maggiori controlli sulla rete legale. E i CTD?

Nella sua prima riunione del 2013, il Comitato di Alta Vigilanza sui Giochi istituito presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha deciso una generale intensificazione dell’attività di controllo da effettuarsi sulla rete di gioco legale, prevedendo un numero di controlli anche superiore ai 10.000 l’anno previsti dalla legge Balduzzi.

I presidi già esistenti – spiegano dal Sindacato dei Totoricevitori sportivi – verranno rafforzati con particolare riguardo ai punti vendita ubicati nelle vicinanze di scuole, luoghi di culto, strutture sanitarie, circoli ricreativi e sportivi e di altri possibili luoghi di aggregazione delle fasce tutelate.

Pur non avendo mancato di sottolineare l’esigenza “di focalizzare ulteriormente l’attenzione investigativa sulle frange di illegalità ancora presenti” e “di prevenire e contrastare le infiltrazioni criminali nella rete del gioco legale”, il Comitato – almeno in questa riunione – sembra aver concentrato l’attenzione sui controlli che verranno effettuati sui punti di vendita fisici legali.

Cioè, in una parola, su di noi, tabaccai – ricevitori.

Proprio su di noi, che rispettiamo le regole che sovrintendono all’attività di raccolta diremmo quasi per  vocazione.

Proprio su di noi, che per primi ci siamo adeguati alle prescrizioni della legge Balduzzi letteralmente tappezzando le nostre ricevitorie di avvertenze e locandine anti–ludopatia.

Proprio su di noi, che svolgiamo la funzione di esattori per conto dello Stato scrupolosamente.

Proprio su di noi, che riceviamo un controllo oggi e uno domani, ora dalla Finanza, ora dalla Polizia, ora dalla Siae e chi più ne ha più ne metta.

Saremo pronti, diciamo noi, agli ennesimi controlli. Ma diciamo pure che vorremmo con tutto il cuore che anche i centri di trasmissione dati, quelli che operano in collegamento telematico con famigerati “.com”, ricevessero qualche visita in più da parte degli organi deputati ai controlli.

Sotto questo aspetto, infatti, la frequenza delle ispezioni è decisamente sbilanciata a favore dei CTD, i cui ingressi sembrano respingere i controllori grazie a chissà quali incorporei marchingegni.

rg/AGIMEG