Stanleybet, Assosnai fuori strada su “Progetto Cartago”

Assosnai lancia un grido di dolore, attraverso un intervento del suo presidente Francesco Ginestra, sull’immobilismo del Governo nel risolvere i problemi del settore e dà contestualmente il suo benvenuto alle scommesse virtuali, i cui decreti attuativi sono da poco entrati in vigore. Il Presidente Ginestra comincia bene dicendo che “Stanley, con il lancio del progetto ‘Cartago’, ha annunciato di voler dare battaglia” agli operatori illegali. E prosegue: “Ovviamente sono d’accordo sulla necessità di debellare tutte le irregolarità nel settore, ma dubito fortemente che sia possibile farlo a fianco a chi tuttora combatte lo Stato e la nostra attività, poiché è evidente che l’obiettivo principale dell’operatore è di eliminare la propria concorrenza, continuando però a raccogliere gioco in Italia senza sottostare alle nostre stesse regole, e ciò è inaccettabile.”Il Presidente Assosnai – si legge in una mota di Stanleybet – non vuole accettare le tre sentenze della Corte di Giustizia che hanno conclamato l’impossibilità per l’operatore Stanleybet di partecipare alle gare Italiane e hanno rilevato i limiti e i vincoli del sistema concessorio con riferimento a Stanleybet. ll Presidente Ginestra non vuole adeguarsi al riconoscimento e alla legittimazione comunitaria avuta da Stanleybet a offrire i propri servizi. In merito all’ultimo bando, non si capisce come Ginestra, che finirà per far beneficiare ai suoi affiliati concessioni per 16 anni (6+6+4 finali di rinnovo, al momento senza gara), possa sostenere che Stanleybet avrebbe dovuto, invece, partecipare alla gara per le 2000, accettando concessioni per poco più di tre anni. Ginestra non si accorge di quanto appaiono risibili affermazioni del genere.Lo Stato perciò, secondo Ginestra, “deve rimediare ai danni che ci ha causato per anni ed eliminare le discriminazioni, portando tutti gli operatori a lavorare alle stesse condizioni”. Incredibile: Ginestra dice che lo Stato dovrebbe eliminare le discriminazioni del settore, quando proprio lui e i suoi associati ne sono stati i massimi beneficiari. Le stesse condizioni? E allora, perché agli associati di Ginestra 16 anni di concessione e per Stanleybet … soltanto 3 anni? Il signor Ginestra ha una grande responsabilità: con le sue affermazioni, poco confacenti alla realtà, rischia di attivare nuove crociate contro Stanleybet che alla fine si ripercuoteranno proprio contro i concessionari. Che cosa succederà? Mentre lo Stato subirebbe nuove sconfitte dalle nuove iniziative contro la Stanleybet, i veri operatori illegali continuerebbero a prosperare sempre più forti dietro le vittorie ottenute da Stanleybet. Insomma, una storia già vista. Come può, un professionista esperto nel settore, stimato e competente, come Ginestra, non capire che continuare ad avviare azioni contro Stanleybet vuol dire conferire a tutti gli operatori illegali la stessa forza di Stanleybet? Come può non capire che sono proprio questi atteggiamenti che rafforzano gli operatori illegali, perché si finisce per accomunarli ad un operatore, Stanleybet, che invece è pienamente legale, anche se ancora non concessionario.? Possibile che la storia non abbia insegnato nulla? Il TAR Lazio ha emesso sulla gara delle 2000 la solita sentenza in favore dell’Amministrazione, ma ora sarà il Consiglio di Stato a esaminare la controversia e si tratta di Corte di ultima istanza che, quindi, su richiesta di Stanleybet sarà ‘tenuta’ a sottoporre la nuova gara al vaglio della Corte di Giustizia.Ginestra non si rende conto che già molti Tribunali del Riesame (almeno cinque, secondo le evidenze Cartago) hanno classificato la nuova gara come inidonea a sanare le discriminazioni precedenti e, pronunciandosi su operatori non Stanleybet e non concessionari, hanno ritenuto legittima la loro attività proprio perché la nuova gara violerebbe il diritto comunitario. Non lo dice Stanleybet, ma i Tribunali. Ginestra non si rende conto dell’incredibile assist che è stato passato agli operatori illegali con questa gara? Evidentemente no.Incredibile e… scoraggiante. L’operatore storico che oggi potrebbe, anzi dovrebbe, essere il protagonista del nuovo, di fatto diviene l’inconsapevole alleato degli operatori illegali contribuendo alla fine del sistema concessorio italiano. Che tristezza! lp/AGIMEG