Stabilità, CGIL “Da anni chiedevamo aumento Preu ma si obiettava l’impossibilità. Sul tetto dei 3 mila euro, in questa legge indebolita lotta a evasione fiscale”

Soddisfazione ma anche una certa sorpresa da parte della CGIL per la scelta del Governo di reperire risorse attraverso i giochi per finanziare gli interventi della Stabilità per il 2016.
Il sindacato fa infatti rilevare che “l’articolo 48 si occupa da una parte di innalzare il prelievo erariale unico (PREU) su Videolottery e New slot rispettivamente dal 5% al 5,5% e dal 13% al 15%”. “Da anni chiedevamo l’innalzamento del PREU (anche in proporzione maggiore), ma ci si obiettava che fosse impossibile perché in questo modo le entrate sarebbero state inferiori ed i giocatori si sarebbero spostati sul gioco illegale. La relazione tecnica invece valuta in 600 milioni di euro le maggiori entrate derivanti dal provvedimento”. “L’articolo si occupa anche di prorogare la regolarizzazione fiscale per emersione dei centri di raccolta on line delle scommesse non autorizzati, e si definiscono le condizioni per l’attribuzione di nuove concessioni per il gioco. La relazione illustrativa sostiene che nel complesso il governo voglia passare da 17.000 punti autorizzati a 15.000, accentrandone la maggior parte nei “negozi” piuttosto che nei “corner” presenti in bar ed esercizi similari”. “Purtroppo – sottolinea ancora il sindacato – non vengono introdotte norme per ridurre i rischi potenziali del gioco d’azzardo. Su questo argomento la CGIL è impegnata nella Campagna nazionale “Mettiamoci in Gioco”. Dura la posizione invece sulla misure che prevedano un innalzamento del contante a tremila euro e che la CGIL legge come un messaggio incentivante per l’evasione. “In questo contesto, questa legge di Stabilità prevede una serie di provvedimenti che indeboliscono di molto la lotta all’evasione fiscale ed anzi, lanciano segnali di compiacenza, formalmente fidando in una crescita della compliance che né la Stabilità ,né la delega fiscale sembrano potere assicurare. L’articolo 46 innalza la soglia massima dei pagamenti in contanti da 1000 a 3000 euro, nonostante la stessa relazione illustrativa certifichi “un indice di correlazione diretta tra utilizzo del contante ed evasione fiscale”. L’aumento della soglia di contante è un dazio da pagare a formazioni che difendono e vogliono rappresentare gli interessi di categorie che da decenni compensano attraverso l’evasione fiscale la loro scarsa efficienza, oltre che di corruttori e concussi, riciclatori e criminalità organizzata. lp/AGIMEG