Social games, Sbordoni: “Importante strumento per contribuire alla crescita dell’industria sana del gioco con vincita in denaro”

“Lo scorso luglio Gambling Research Australia ha pubblicato un rapporto sull’uso dei social media e le loro connessioni con il settore del gambling. “The use of social media in gambling”, a cui ha lavorato un team della Southern Cross University, è considerato il primo studio globale sui social media e sui social casino, per valutarne gli effetti sul mercato del gambling.

Lo scopo e’ stato quello di individuare e descrivere:

1) la disponibilità e la promozione del gambling utilizzando i canali dei social games;

2) l’opportunità per i consumatori di giocare tramite i social media;

3) l’eventuale passaggio tra social games ed il gambling.

Tra le molte tipologie – spiega il legale  Stefano Sbordoni nella sua  analisi – di social games, gli autori dello Studio hanno individuato quelle più importanti: social network sites ( per esempio Facebook, Google+, Instagram, MySpace), blog sites ( per esempio Booksie, WordPress), micro-blog services ( per esempio Twitter), News groups ( per esempio google groups), Virtual worlds ( per esempio Second Life, World of Warcraft).
Oltre a fornire nuovi modi di connessione per le persone attraverso la condivisione di contenuti personali e pubblici, molti siti di social media forniscono una piattaforma, che ha una vera e propria caratterizzazione sociale. Una caratteristica importante è che con i giochi sociali gli utenti sono in grado di collegare il loro account di social network online per le loro attività di gioco, in modo che le loro azioni, i progressi e le realizzazioni nel loro gioco possono essere visibili e condivisibili sulla loro pagina del profilo. Il gioco sociale è senza soluzione di continuità (ci puoi giocare sempre ed ovunque) e contemporaneamente puoi utilizzare altre attività di social network (ad esempio, la messaggistica ecc. ecc.). I social games sono cresciuti rapidamente in popolarità: in media, si stimano 800 milioni di utenti al mese in tutto il mondo (secondo uno Studio di Morgan Stanley del 2012). La maggiore ubiquità degli smartphone e l’uso dei social media ha portato il gioco da consolle sul web ed ha permesso di adattarsi alle sempre crescenti necessità dei consumatori ed agli interessi di una popolazione mondiale. Molti operatori di gioco australiani hanno dichiarato di avvalersi dei social media per promuovere i propri giochi anche indirettamente. Stessa cosa accade nel Regno Unito.
Uno studio anglosassone, pubblicato nel 2013, ha evidenziato come importanti operatori di gioco (Betfair e Paddy Power) utilizzano Facebook, Twitter, LinkedIn, Google + e Pinterest. Tutti i siti sono stati fortemente impegnati con Facebook e Twitter con una media di oltre 62.000 “mi piace” (“like”) e 30.000 seguaci. Sono numeri importanti che evidenziano come primari bookmakers si avvalgano dei canali dei social media per commercializzare i loro prodotti.
Gli operatori di gioco – almeno quelli autorizzati in Australia che hanno dato il loro contributo alla redazione di questo studio- sembrano rispettare i codici di condotta pubblicitari. Molti di loro, secondo quanto si legge nello Studio, non promuovono in modo mirato i loro prodotti di gioco attraverso i social media, concentrandosi invece sulla promozione del loro marchio. Per la maggioranza delle persone intervistate dagli autori dello Studio i giochi di casinò sociali non hanno alcun impatto sul loro gaming. Ci sono poche prove che le promozioni del gaming (il gioco con vincita in denaro) tramite i social media o giochi da casinò sociali influenzino il gaming. I due canali sembrerebbero ben separati e divisi, senza alcuna cannibalizzazione. Tuttavia, per una minoranza di giocatori a rischio e per gli adolescenti, i social games possono favorire un aumento del gaming (il gioco con denaro) che potrebbe esacerbare e acuire i problemi di ludopatia già preesistenti. Lo Stato e tutti gli operatori dovrebbero continuare a monitorare l’uso dei social media per la promozione del gioco con vincita in denaro al fine di garantire che non vi siano potenziali conseguenze negative per gli utenti.
I social media anche nell’accezione di social games costituiscono un importante strumento per contribuire alla crescita dell’industria sana del gioco con vincita in denaro; lo Studio australiano costituisce un primo ed importante passaggio per evidenziare eventuali criticità nei rapporti tra social games ed il gambling (gioco con vincita). E’ verosimile infatti che nei prossimi decenni i due mercati si integreranno sempre di più. Si spera quindi che anche nel nostro Paese, invece di dare spazio agli allarmismi dettati dall’ignoranza, si inizino a fare ricerche serie e strutturate come lo Studio australiano”. lp/AGIMEG