Slot, Tar Veneto accoglie in parte ricorso contro ordinanza giochi del Comune di San Donà di Piave: “Sproporzionata ed ingiustificata la drastica riduzione dell’orario di apertura delle sale giochi”

Il Tar Veneto ha parzialmente accolto un ricorso presentato dalla Royal Vlt srl contro il Comune di San Donà di Piave, che chiedeva l’annullamento del regolamento comunale in materia di giochi. Tale regolamento disciplina l’attività delle sale giochi, con limiti orari di apertura e chiusura. La ricorrente aveva articolato 5 motivi di annullamento del regolamento, ma il Tar Veneto ha accolto solo quello relativo ai limiti orari. “Risulta fondato il terzo motivo di ricorso laddove viene impugnato l’art. 11 “orari” del Regolamento comunale – si legge nella sentenza – oggetto del presente giudizio, che consente l’apertura delle sale giochi autorizzate ai sensi degli articoli 86 e 88 T.U.L.P.S. “dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i festivi”. A prescindere dalla questione riguardante le ore in cui la ricorrente poteva in precedenza tenere aperta la sala giochi (24 ore o 20 ore giornaliere come rispettivamente affermato dalla ricorrente e dal Comune di San Donà di Piave), rimane tuttavia sproporzionata ed ingiustificata la drastica riduzione dell’orario di apertura delle sale giochi compiuta con l’art. 11 del Regolamento de quo: orario attualmente ridotto a 6 ore giornaliere, con un abbattimento superiore al 50%. La manifesta sproporzionalità di tale riduzione di orario confluisce nel lamentato vizio di eccesso di potere dedotto nel terzo motivo di ricorso che, pertanto, deve essere accolto, con conseguente annullamento dell’art. 11 del Regolamento comunale impugnato”. Rigettati invece le altre quattro motivazioni. Sulla scelta del Comune di regolare in modo generale gli orari di apertura delle sale giochi, “risulta legittima” in quanto “il Sindaco regola in via generale ed uniforme gli orari di apertura delle varie categorie di esercizi commerciali, non dovendo affatto procedere alla valutazione e regolazione degli orari caso per caso”. Infondato anche il motivo per il quale, “pur essendo auspicabile, in un’ottica di maggior coordinamento delle discipline comunali di contrasto alla ludopatia, che i Comuni limitrofi adottino regolamentazioni per quanto possibile uniformi in subiecta materia, tuttavia non sussiste alcun obbligo in tal senso, ben potendo ogni Comune provvedere autonomamente, né tale aspetto può in alcun modo influire di per sé sulla legittimità della singola regolamentazione comunale”. “Infondata è, infine, la domanda risarcitoria dal momento che il ricorrente non ha fornito alcuna prova né in punto di an né in punto di quantum dei danni asseritamente subiti, con la conseguenza che la domanda di risarcimento del danno deve essere rigettata”. es/AGIMEG