Slot online. Barbato (Idv): “Frenare i nuovi giochi che minano la fragilità dei cittadini”

“Da lunedì 10 dicembre 2012 più di mille nuovi giochi di modello slot sono legalmente «on line». Quali misure intendono assumere il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dello sviluppo economico per ostacolare l’ingresso di nuovi giochi on line che in tempi di crisi minano ulteriormente la fragilità emotiva dei cittadini?” E’ la domanda posta dall’on. dell’IDV Francesco Barbato all’interno di una interrogazione parlamentare consegnata ieri alla Camera dei deputati.

“Per giocare alle slot online – spiega Barbato – basterà introdurre codice fiscale e numero di carta di credito; le concessioni agli impresari del gioco d’azzardo fruttano circa 8 miliardi l’anno all’erario, a cui si aggiungono le tasse sulle vincite. In totale si tratta di entrate che riducono il deficit di quasi l’1 per cento del Pil ogni anno. Il problema è che nel 2012, per la prima volta, la crescita delle scommesse sta frenando: saliranno al più del due per cento, mentre le entrate erariali sono per la prima volta in calo di 500 milioni. E’ il Paese in cui i partiti della maggioranza chiedono liberalizzazioni, ma bloccano le gare sulle concessioni demaniali. È l’economia dalla quale tutti dicono che lo Stato deve ritirarsi. Detto fatto. È appena asciutto l’inchiostro su quelle frasi, che dall’altro ieri le slot machine sono entrate nelle case. E’ la sorpresa di Natale; secondo i Monopoli dello Stato, non è che l’applicazione di una legge di due anni fa; nel frattempo né l’agenzia né il Ministero dell’economia e delle finanze, che la controlla, hanno rinunciato a distribuire 50 nuove concessioni per le slot sul web.

Facile sospettare che le nuove slot on line servano (anche) a incrementare i flussi di cassa per lo Stato. Non solo a sfidare le piattaforme offshore, come si dice. Come fossero queste le riforme strutturali per risanare l’Italia”.

L’onorevole Barbato ha quindi chiesto al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze e al Ministro dello sviluppo economico “se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure intendono assumere ciascuno per quanto di propria competenza per bloccare queste concessioni, ostacolare l’ingresso di nuovi giochi on line che in tempi di crisi minano ulteriormente la fragilità emotiva dei cittadini”. Cd/AGIMEG