Senato: Minzolini (FI), “Su maxi-penali slot nessun danno erariale. Governo solleciti eventuali sanzioni disciplinari”

“Si chiede di sapere se il Governo non intenda, nell’ambito delle proprie attribuzioni, attivarsi affinché l’organo competente verifichi la sussistenza dei presupposti per l’eventuale esercizio dell’azione disciplinare dinanzi al Consiglio di Presidenza della Corte dei conti”. Lo scrive il senatore Minzolini (FI) in un’interrogazione rivolta al premier Renzi, in merito alle dichiarazioni rese “dall’ex colonnello Rapetto della Guardia di finanza (ora in congedo) in quale, a proposito di una interlocuzione con il dottor Marco Smiroldo procuratore regionale presso la Corte dei conti incaricato delle indagini sulle presunte contestazioni che sono state addebitate ai concessionari di gioco lecito, avrebbe riferito testualmente quanto segue: “Per quanto ho saputo in seguito dal procuratore Smiroldo, gli accertamenti riguardanti il danno erariale per la presunta mancata riscossione del prelievo e del canone concessorio eseguiti dal Nucleo della GdF si sono conclusi evidenziando l’assenza di danno erariale”. Minzolini fa riferimento alla vicenda del contenzioso slot per le maxi-penali comminate alle concessionarie delle slot e alle presunte dichiarazioni di Rapetto sul mancato danno erariale riferitogli dal procuratore Smiroldo. “Da vari anni pendono innanzi alla Corte dei conti vari giudizi per responsabilità erariale nei confronti dei concessionari del gioco lecito; in tali giudizi, di cui vi è stata ampia diffusione mediatica, si è lasciato intendere all’opinione pubblica che si fosse in presenza di un danno erariale collegato alla mancata contabilizzazione e relativo incasso del prelievo erariale unico (PREU) applicato agli apparecchi di gioco e calcolato in relazione al volume delle giocate da parte di tutti i concessionari degli apparecchi” spiega Minzolini. Che prosegue “E’ singolare che tutti costoro possano aver violato i loro obblighi in misura esattamente uguale a quella accertata e contestata dalla stessa Amministrazione dei monopoli in sede di erogazione delle penali poi annullate dal giudice amministrativo; i giudizi sono scaturiti a seguito di lunghe e complesse indagini che hanno impegnato per anni la Procura presso la Corte dei conti del Lazio”. E in riferimento alla contestata “deposizione testimoniale”, aggiunge che “si evincerebbe quindi che il procuratore regionale dottor Smiroldo fosse a conoscenza del fatto che non sussisteva alcun effettivo danno erariale connesso alla mancata riscossione del PREU e del canone concessorio, ma ciò nonostante quale procuratore regionale avrebbe egualmente avviato l’azione di danno erariale dei confronti dei concessionari, così violando a giudizio dell’interrogante il principio comunemente definito come “ne bis in idem”. “Considerato che “a parere dell’interrogante la Procura regionale presso la Corte dei conti – scrive Minzolini –  una volta verificata nel corso delle proprie indagini l’assenza di danno erariale connesso al mancato versamento del PREU e del canone di concessione, avrebbe dovuto astenersi dall’avviare l’azione risarcitoria”, si chiede di sapere “se il Governo sia a conoscenza di quanto riferito”. im/AGIMEG