Scommesse, USA: la posta sono le armi virtuali di un videogioco, ma il business vale 7 miliardi l’anno

Un business di scommesse stimato in 7,4 miliardi di dollari l’anno – e che potrebbe triplicare nel giro di pochi anni  – le puntate però non vengono fatte in denaro, ma con gli oggetti virtuali che vengono vinti ai videogame. Tutto ruota intorno alla Valve, azienda produttrice di videogame con sede a Washington (e a alcuni dei suoi più celebri titoli, come Steam e Counter-Strike: Global Offensive) ma la società – come ha seccamente affermato in una nota – è del tutto estranea al business delle scommesse. In sostanza, i giocatori possono vincere o comprare le cosiddette skin – oggetti decorativi o armi addizionali – da utilizzare nel videogame, e soprattutto possono scambiarle e rivederle a altri utenti. Alcuni siti di gioco online – CSGO Lotto, CSGO Lounge e CSGO Diamonds – hanno quindi iniziato a convertire le skin con i propri crediti I giocatori in questo modo possono tranquillamente piazzare delle scommesse, mentre i siti rivendono le skins e incassano in denaro contate. Oltre all’aver aggirato i divieti sul gioco online negli USA, questi siti sono finiti nell’occhio del ciclone perché hanno attirato anche dei minori. Il business nel giro di pochi anni sarebbe diventato così fiorente che – secondo  Chris Grove, autore di un’inchiesta – il giro d’affari ha raggiunto appunto i 7,4 miliardi di dollari. E sarebbe in costante crescita, tanto da poter toccare i 22,6 miliardi entro il 2020. La Valve intanto ha avviato un’azione legale contro i siti asserendo che questo utilizzo delle skin viola i termini della licenza. rg/AGIMEG