Scommesse, USA: allarme American Gaming Association: “Mercato illegale delle scommesse sportive vale 500 miliardi di dollari”

L’American Gaming Association (AGA) prosegue nella sua lotta per la legalizzazione e la regolamentazione delle scommesse sportive negli USA, dopo che un nuovo rapporto ha rivelato un ampio sostegno sul tema da parte di una serie di organismi sportivi e del pubblico in generale. I risultati del rapporto sono stati evidenziati in un vertice delle forze dell’ordine tenutosi a Washington DC, in cui l’Advisory Board di AGA ha spiegato che il divieto attuale delle scommesse sportive negli Stati Uniti semplicemente non funziona, anzi favorisce il gioco illegale.
Il vertice ha discusso la portata del mercato delle scommesse illegali negli States e come questo aiuti la criminalità. Il Professional and Amateur Sports Protection Act (PASPA) ha evidenziato come il mercato dello sport valga tra i 150 miliardi e i 500 miliardi di dollari, ma che in questo momento il business delle scommesse è completamente nelle mani della criminalità, mentre gli Stati dovrebbero adottare una rigorosa regolamentazione. “È giunto il momento di abrogare il divieto di scommesse sportive attuali e sostituirlo con norme rigorose che proteggano i consumatori e garantiscano l’integrità dello sport,” ha dichiarato Tim Murphy, ex vice direttore dell’FBI.
Circa l’80% della popolazione statunitense, evidenzia il rapporto, è favorevole alla completa regolamentazione delle scommesse sportive, e il 66% ritiene che i singoli Stati debbano avere maggiore voce nella stesura del quadro normativo. Inoltre, il 72% degli intervistati crede che la regolamentazione aumenterebbe la tutela dei consumatori. “Continueremo a spingere per un approccio di buon senso per le scommesse sportive che crei opportunità per le società di gioco e che dia agli appassionati ciò che cercano”, ha fatto sapere l’AGA. “Regolamentare le scommesse sportive sarebbe una vittoria per gli Stati, per le leghe sportive, per la comunità, per gli appassionati di sport e per l’industria del gioco”. lp/AGIMEG