Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Lo slittamento della gara è un problema politico non tecnico. Questa situazione potrebbe portare a pericolose rivendicazioni da parte degli operatori transfrontalieri”

“Il sottosegretario Baretta parla di slittamento tecnico, ma io lo definirei politico. Sogei funziona e le scommesse vengono trasmesse in maniera corretta, quello che manca è un accordo politico”. Così Maurizio Ughi, amministratore Unico di Obiettivo 2016, in merito allo slittamento delle gare per il rinnovo di 15 mila concessioni per le scommesse sportive e quelle per 210 sale bingo, annunciato dal sottosegretario all’Economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta. “Se si è arrivati a questa situazione è perché i vari organi dello Stato non si sono parlati. In pratica è il Governo che non rispetta le leggi, in tema di gioco, come sta succedendo con la Legge di Stabilità che aveva previsto dei termini per l’attuazione di certe disposizioni e che invece sono state già disattesi. Come al solito ci si rende conto del settore dei giochi solo all’ultimo momento e rincorrendo si commettono errori. Se ci fossero state regole certe come previsto dal decreto Balduzzi ora non ci troveremmo di fronte a questo scontro normativo che coinvolge Stato ed enti locali. Obiettivo 2016 ha denunciato il problema pubblicamente da tempo”. Il ritardo sarà causa di problemi per le aziende del settore dei giochi? “Il problema sta anche nel fatto che non si specifica bene di quanto potrebbe essere questo ritardo. La mia paura, inoltre, è che qualche transfrontaliero possa sfruttare la situazione come pretesto per rivendicare ancora una discriminazione. Speravo di evitare tutto ciò. Comunque utilizzeremo tutti i mezzi, che ci consente la legge, per denunciare e perseguire legalmente chi sta permettendo ed attuando “. La Prima Sezione Penale della Corte di cassazione, con la sentenza del 2 maggio 2016 scorso, ha stabilito che “Assimilare ludopatia a tossicodipendenza, per il beneficio della continuazione del reato, non ha fondamento”. Cosa ne pensa? “Ecco un problema tecnico e non politico. Le nostre convinzioni sulla fatto che è stata creata solo confusione sul tema della ludopatia sono state confermate anche da un organo di primo rilievo. E’ stata annunciata la malattia ma non il malato. Chi è il ludopate? Lo stato non ha stabilito nulla in merito”. lp/AGIMEG