Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “La sanatoria deve essere interpretata in modo da includere anche i bookmakers e non solo i ctd”   

“L’unica cosa che condivido della circolare di Stanley è l’auspicio che si arrivi a una rete unica delle scommesse. Poi, Stanley probabilmente vorrebbe arrivare a un sistema autorizzatorio. Per quanto mi riguarda, invece, sono disponibile sia al mantenimento del concessiorio, sia all’adozione delle licenze”. Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, replica così alla circolare che il bookmaker anglo-maltese ha indirizzato alla propria rete sulla sanatoria prevista dall’ultima legge di Stabilità. E a Agimeg spiega: “Dalla circolare di Stanley, però, l’appuntamento importante non sembra la gara del 2016, ma il confronto che  vogliono avere con i Monopoli. Bisogna considerare però che lo Stato a un certo punto – spinto dalle sollecitazioni ricevute in questi anni – ha lanciato questa sanatoria, ma senza confrontarsi nemmeno con i concessionari”.

 

Cosa pensa della sanatoria?

 

Io l’avrei semplificata ancora di più. La cosa più importante è che loro abbiano le nostre stesse regole. Il problema non è la copertura del mercato, ma delle regole di mercato, anche perché se fossero le stesse per tutti a quel punto ci sarebbe una selezione. Oltretutto, per noi quello che comporta i maggiori costi, non è il prelievo, ma tutti gli adempimenti da rispettare per essere concessionari.

 

In che modo avrebbe semplificato la sanatoria?

 

Quello che per la rete legale non fa alcuna differenza è che chi aderisce debba pagare una tassa. Si crea infatti una piccola barriera economica all’ingresso. Quando esco di casa, e qualcuno mi ha parcheggiato la macchina davanti al passo carrabile, io sono costretto a chiamare un taxi. Il vigile a quel punto farà una multa, ma non è che parte di quella multa mi viene restituita come indennizzo per il taxi. Se questo si ripete tutti i giorni, il mio interesse è quello che l’ostacolo venga rimosso, non che lo Stato si arricchisca con le multe. Tornando ai CTD, io avrei preferito è che si arrivasse a creare una rete unica a prescindere dall’importo che gli operatori paralleli vengono chiamati a pagare.

 

La sanatoria funzionerà secondo lei?

 

Occorrerà aspettare qualche giorno per vedere i provvedimenti che – in base alla Stabilità – dovranno adottare i Monopoli. Ma la sanatoria deve essere interpretata in modo da includere anche i bookmaker e non solo i CTD. E questo per una serie di ragioni: se ci sono 6-7.000 punti in Italia, l’unico modo per inglobarli tutti, entro gennaio, è far aderire alla sanatoria le compagnie madri. Oltretutto, se così non fosse, i bookmaker privati della propria rete potrebbero nuovamente sostenere di essere stati discriminati e sarebbero autorizzati a crearne immediatamente una nuova. Lo Stato quindi avrebbe fatto una norma inutile. E ancora, il Governo concederebbe una sorta di aiuto di Stato ai concessionari italiani, questi – acquisendo la rete dei CTD, NdR – dalla mattina alla sera si ritroverebbero infatti titolari di un avviamento senza aver svolto alcuna attività di mercato. E questo complicherebbe ancora di più la posizione dello Stato. gr/AGIMEG