Scommesse: Stanleybet, il CTD che aderisce alla sanatoria “perde tutti i suoi diritti”

“Una finta sanatoria finalizzata, in realtà, a privare i CTD Italiani dei loro diritti acquisiti dopo 15 anni di battaglie giudiziarie e asservirli al sistema concessorio per poi liberarsene definitivamente nel 2016”. Lo scrive il bookmaker Stanleybet in una nota inviata ai propri operatori, riferendosi alle norme approvate con la Legge di Stabilità 2015, recentemente licenziata dalla Camera. Stanleybet chiarisce: “perde in un solo istante tutti i suoi diritti” il centro scommesse che aderisce alla sanatoria voluta dal Governo; Governo che “ha perso, ancora una volta, l’occasione di confrontarsi con noi per trovare, nell’interesse di tutti, una soluzione condivisa” al fine di “risolvere definitivamente il fenomeno, senza compromettere i diritti acquisiti dai CTD”, si legge. I CTD che di fatto “rappresentano l’unica possibilità che consenta a Stanleybet di offrire i propri servizi verso il mercato italiano” visto che “ci è stato sistematicamente impedito di partecipare alle gare sinora indette per il rilascio delle concessioni nazionali per la raccolta di scommesse”. Secondo il bookmaker anglo-maltese, i propri operatori sono già “perfettamente e pienamente legittimi e legittimati a prestare servizi di trasmissione dati per conto della Stanleybet”. Adottare la scelta del governo potrebbe invece significare “l’inizio di un incubo: viene chiesto ai CTD di partecipare entro il 31 gennaio firmando qualcosa che lo obbligherà poi a sottoscrivere un contratto che ancora non è stato neanche predisposto o pensato da chi ha fatto la legge” spiega la nota. E se “il Governo capirà in un momento successivo che, dopo averci discriminato per oltre 15 anni, deve concordare preventivamente con noi come sanare la situazione, per avere anche il nostro accordo sulle norme di settore che devono rigorosamente essere rispettate – da parte di tutti – per il futuro” – si legge ancora – allora “la Stanleybet entrerà nel nuovo sistema concordato per il 2016, insieme a tutti i CTD, e da quel momento le regole saranno uguali per tutti e si sarà realizzato quel canale unico che Maurizio Ughi, storico operatore del settore, aveva auspicato”. Se questo quadro però, non dovesse prospettarsi, “la situazione attuale continuerà a perpetuarsi e vedrà ancora una volta la Stanleybet discriminata dal sistema, e quindi pienamente legittimata ad offrire i propri servizi attraverso i CTD, a loro volta pienamente legittimati allo svolgimento della loro attività”. lp/AGIMEG