Scommesse, sanatoria Ctd: sarà il concessionario cui si affiliano i centri a pagare l’imposta unica, ma solo a partire dal 2015

I Ctd che regolarizzano la propria posizione e intendono agganciarsi alla rete di un  provider esistente devono presentare una dichiarazione di impegno “sottoscritta anche dal concessionario con firma autografa su ciascuna domanda di regolarizzazione”. E’ quanto chiariscono i Monopoli nella circolare in cui forniscono chiarimenti sulla procedura di regolarizzazione. Piazza Mastai specifica inoltre che  in un caso del genere “il concessionario il soggetto passivo dell’imposta unica per l’anno 2015 (sulla base della raccolta effettuata con i propri terminali), mentre il soggetto che intende regolarizzarsi è tenuto al pagamento dell’imposta per gli anni precedenti; il concessionario è tenuto altresì al versamento del canone ed alla prestazione della garanzia, da determinarsi tenendo conto dei punti aggiuntivi di offerta di gioco regolarizzati”. Sotto il profilo fiscale, si precisa che “le modalità di calcolo dell’imposta unica dovuta per i periodi d’imposta anteriori a quello del 2015 e per i quali non sia ancora scaduto il termine di decadenza per l’accertamento (i termini di decadenza per l’accertamento sono quelli stabiliti dal comma 9, dell’art. 24 del D.L. 6-7-2011 n. 98: il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello per il quale è dovuta l’imposta), sono quelle indicate” nelle tabelle – pubblicate sul sito dell’ADM – in cui si riporta la raccolta media delle scommesse effettuata in ogni provincia. “Ai fini della determinazione dell’imposta unica dovuta per i periodi d’imposta anteriori a quello del 2015, concorrono gli atti di accertamento già emessi, pur se non seguiti dall’emissione della cartella esattoriale, che attiene alla fase successiva a quella dell’accertamento ovvero quella della riscossione”. rg/AGIMEG