Scommesse, John Whittaker (ceo Stanleybet) “La legge di Stabilità rafforza i ctd perché contiene plateali ingiustizie che non reggeranno in tribunale”

Plateali ingiustizie contenute nella Legge di Stabilità. Con queste parole, John Whittaker, ceo di Stanleybet, definisce la manovra varata ieri sera dal Consiglio dei Ministri che contiene norme contro i ctd. Dalle controversie con Aams all’iniziativa di Ughi “Obiettivo 2016”, passando per Confindustria, Whittaker traccia un panorama preciso del futuro dei ctd nell’intervista rilasciata ad Agimeg.

Tassazione dei ctd, censimento degli stessi, allineamento delle reti con e senza concessione: la politica e gli operatori italiani hanno lanciato l’attacco ai centri trasmissione dati. La politica non c’entra.

Sono gli operatori italiani che, non riuscendo a capire il fenomeno, fomentano i politici alla approvazione di nuove norme puntive che saranno poi disapplicate dai tribunali. Naturalmente sia negli operatori italiani che nei politici da loro controllati c’e’ una sana dose di incompetenza. E’ un assalto alla diligenza in cui nessuno fa piu’ gli interessi dello Stato.

E’ una sorte di giro di vite sui CTD quello inserito nella manovra economica varata dal Governo. Come giudica la manovra?

E’ la solita manovra in cui il legislatore non si e’ chiesto se riuscira’ mai a incassare quelle cifre. Gli basta fare tabelle, basate su ricostruzioni numeriche completamente sbagliate per poi ottenere una previsione di gettito che diventa piu’ un sogno o una speranza che effettiva realta’. Il fenomeno dei CTD va prima di tutto capito se si vuole trovare la via per risolverlo. E dal 1998 che ogni legge di stabilita’ introduce qualcosa di nuovo, di tipo restrittivo contro i CTD. Risultato? I CTD aumentano anzicche’ diminuire. Bisognerebbe che il Ministero dell’Economia capisse che per risolvere il problema dei CTD deve parlare con Stanley, non con Sisal, Lottomatica o – peggio – gli attuali rappresentanti di Confindustria nei giochi.

Come valuta Stanley l’applicazione di una imposta unica pari al triplo della media della raccolta effettuata nella provincia dove è ubicato l’esercizio di gioco?

Grossolanamente discriminatoria e punitiva.

I ctd dovranno applicare la legge Antiriciclaggio, farsi riconoscere dalle Autorità di Pubblica Sicurezza ed avere un palinsesto uguale agli operatori con concessione. Stanley si adeguerà a queste richieste?

I CTD Stanley gia’ applicano la normativa antiriciclaggio e sono tutti gia’ conosciuti dalle autorita’ di Pubblica Sicurezza. Per il palinsesto siamo lieti che la nuova legge, se questa e’ la forma in cui verra’ approvata, dara’ la possibilita’ alla Stanley di dimostrare che il palinsesto controllato dallo Stato e’ una forma di discriminazione tra i diversi operatori perche’ mortifica la professionalita’ dei piu’ bravi. E veramente interesse dello Stato livellare i Concessionari al livello dei piu’ mediocri? Dimostreremo di no.

Maurizio Ughi, amministratore Unico della Snai Servizi oggi denominata “Obiettivo 2016” ha chiesto al Governo di arrivare alla definizione di una rete unica, senza privilegi per chi opera senza concessione. Pensa si possa arrivare a questo obiettivo e cosa pensa dell’iniziativa?

L’iniziativa e’ buona nella forma e completamente sbagliata nella sua aplicazione. In realta’ Mr. Ughi, simpaticissimo, e’ un vero nemico dei CTD. Ma mentre li attacca in tutti i modi mostra un volto amichevole e vorrebbe organizzare riunioni con i CTD con l’obiettivo – evidente – di strumentalizzarli. Il mio consiglio e’ di stare alla larga. Il diavolo carezza e poi bastona, mai il viceversa.

In passato Stanley ed Aams sono stati vicini ad una soluzione delle controversia tra operatori con concessioni e quelli privi della stessa. Pensa siano maturi i tempi per risolvere l’annosa questione o è ancora tutto in alto mare?

I vertici di AAMS sono colpevoli di atti ostili verso Stanley. La Stanley ha reagito e sta reagendo su vari fronti. Il nuovo procedimento penale contro Stanley per evasione fiscale, infondato, che ha avuto origine proprio in AAMS, in associazione con un funzionario infedele Stanley avra’ gravi conseguenze. La Stanley non si limitera’ a difendersi ma si servira’ di tutti gli strumenti forniti dall’ordinamento per contrattaccare. Il procedimento diventera’ con il tempo un procedimento contro il sistema stesso ed alcuni dei suoi attori. Il loro destino non e’ piu’ di poter essere parte della soluzione ma saranno sempre piu’ parte del problema.

C’è una forte spaccatura tra gli operatori privi di concessione italiana. Non sarebbe meglio adottare una linea di condotta comune nei confronti del mercato italiano?

Si, in teoria. Ma in pratica si tratta di realta’ molto diverse, con difficolta’ quindi di trovare punti in comune.

Che succede nel 2016?

Nulla. I CTD, oggi ancora non compresi dalle Autorita’, continueranno a combattere per la loro sopravvivenza, ma continueranno ad espandersi. Il nuovo pacchetto fiscale, che sembra creare nuovi problemi, in realta complessivamente rafforza i CTD, perche’ contiene plateali ingiustizie che non reggeranno in tribunale. E i concessionari storici continueranno a lamentarsi per la loro presenza. Oggi c’e’ pero’ una novita’: Stanley ha veramente perso la pazienza e con la sua straordinaria competenza attacchera’, anche proattivamente, chiunque avviera’ atti ostili contro di lei o i suoi CTD. Chiedendo giustizia nei Tribunali e avviando poi aggressive e fondate richieste di risarcimento. Se non interviene il Ministro dell’Economia con un atto di saggezza, si prepara per tutti noi, Stanley, CTD, Concessionari e AAMS, un desolante scenario di guerra.

ff/AGIMEG