Scommesse ippiche, Corte d’Appello di Roma dichiara nullo il Lodo Di Maio sui 100 milioni di gettito garantito. Giurisdizione spetta al Tar e non al giudice ordinario

La Corte d’Appello di Roma ha dichiarato nullo il lodo Di Maio, il giudizio arbitrale emesso nella controversia tra Ministero dell’Agricoltura e dell’Economia da un lato, e 170 agenzie di scommesse ippiche dall’altro.  Secondo il giudice romano, la giurisdizione in materia spetta al giudice amministrativo e non a quello ordinario, in sostanza quindi le parti non potevano ricorrere a un lodo per risolvere la controversia. Il lodo Di Maio è stato emesso nel 2003, e accolse le ragioni delle agenzie di scommesse, riconoscendo che l’equilibrio contrattuale originario era stato alterato, dal momento che i Ministeri non avevano adottato iniziative sufficienti a contrastare la presenza sul territorio italiano di bookmaker esteri e operatori illegali, non garantendo di conseguenza il diritto dei concessionari a esercitare in via esclusiva la raccolta delle scommesse. Pertanto le agenzie avevano diritto di “trattenere quanto loro qui riconosciuto a titolo di danno dai minimi garantiti”. I minimi garantiti sono la quota di prelievo erariale che le agenzie di scommesse avrebbero dovuto garantire a prescindere dalle scommesse raccolte, complessivamente per i vario anni sono stati quantificati in 100 milioni di euro circa. I Ministeri, con l’appello, oltre a aver impugnato il ricorso a un lodo (facendo leva però sulla disparità di trattamento, tale potere veniva riconosciuto solo alle agenzie, ma non alle Amministrazioni), avevano hanno asserito non fosse loro compito garantire l’esclusività della raccolta. Sostenevano che il bando non riconosceva alcun diritto di raccolta esclusiva delle scommesse, ma poneva solo le basi per la creazione di una rete di mille punti. Adesso per le agenzie si prospettano due soluzioni: il ricorso per Cassazione per ottenere l’annullamento della pronuncia della Corte d’Appello e far rivivere il Lodo; oppure un ricorso ex novo al Tar Lazio.  gr/AGIMEG