Stati Uniti, a pochi giorni dallo scandalo che ha coinvolto Fanduel e DrafKing, un’altra tegola si abbatte sulle fantasy bet, in sostanza il fantacalcio con premi in denaro. L’ente regolatore del Nevada, lo stato del gioco per antonomasia, ha infatti classificato questi prodotti come scommesse a tutti gli effetti, e ha quindi impedito agli operatori di raccogliere gioco fino a quando non otterranno una licenza. Le fantasy bet erano finora sfuggite ai vari divieti – in particolare alla legge federale, l’UIGEA, che vieta qualunque forma di gioco online – proprio perché ritenute maggiormente vicine ai giochi di abilità che non all’azzardo. Inoltre, dal momento che gli scommettitori devono formare un proprio dream team scegliendo atleti di squadre differenti, le fantasy bet non sembravano mettere a repentaglio l’integrità dello sport. Ma per l’ente regolatore del Nevada, le fantasy bet sono delle scommesse sulla performance di singoli atleti – anche se poi il risultato del match dipende dalla performance delle due squadre – pertanto anche per offrire questo prodotto è necessario ottenere una licenza. L’ente regolatore ha anche bloccato eventuali partnership con le compagnie già in possesso di una licenza per le scommesse: queste ultime verrebbero sottoposte a indagini approfondite prima di ottenere il via libera all’accordo. Sia FanDuel che DraftKings, i due colossi del settore, hanno immediatamente interrotto le attività in Nevada, ma FanDuel in una nota ha ammesso di essere “tremendamente contrariato” da questa decisione. “Le fantasy bet – oltre a essere un prodotto basato sull’abilità che viene giocato da milioni di appassionati di sport – sono state approvate da diversi soggetti sportivi, tra cui squadre sportive professionali, leghe e media partner”. E secondo FanDuel – che comunque già sta valutando tutte le opzioni per contrastare questa decisione – adesso gli unici soggetti abilitati a offrire le scommesse fantasy in Nevada sono i casinò. lp/AGIMEG
